CORONAVIRUS. Mappa del Covid19 in Medio Oriente

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Il coronavirus si è diffuso, muovendosi rapidamente dal suo principale centro in Cina a vari paesi del mondo, inclusa l’area Medio Oriente, che ha visto un aumento significativo delle infezioni, in particolare l’Iran.

L’Iran è diventato il secondo paese più alto dopo la Cina in termini dei numeri di morti dovuti al virus, con un tasso di 26 morti e 245 contagiati, tra cui 54 guariti. Inoltre, sono stati registrati 45 contagiati in Kuwait, 33 in Bahrain, 19 negli Emirati arabi, 7 in Iraq, 6 nel Oman, 7 in Israele, 4 in Libano, 2 in Algeria e un caso di un cinese guarito in Egitto.

In Iran, il ministro della Sanità, delle cure e dell’educazione medica, Saeed Nimki, ha avvertito, il 29 febbraio, che il picco del coronavirus nel paese sarà questa settimana.

Nimki ha detto, in una dichiarazione alla stampa che, attraverso studi epidemiologici condotti dai nostri colleghi per il monitoraggio internazionale e locale e l’emergere del coronavirus in altri paesi, dobbiamo dire che il picco principale del virus sarà nei prossimi giorni e nella prossima settimana.

Anche un portavoce del parlamento iraniano ha annunciato la morte di un deputato iraniano eletto da Rasht dopo essere stato infettato dal coronavirus (Covid-19).

E alcuni paesi arabi hanno iniziato a prendere misure preventive per combattere il virus, come l’Arabia Saudita che fa lavare i pavimenti della Grande Moschea, quattro volte al giorno e sterilizzare più di 13mila tappeti nella Grande Moschea e nella Moschea del Profeta.

L’Arabia Saudita ha sospeso anche temporaneamente l’ingresso sul suo territorio dei pellegrini che si recano alla Mecca, per «impedire l’arrivo del nuovo coronavirus nel regno e la sua diffusione», sospendendo anche l’ingresso nel Paese arabo ai viaggiatori con visti turistici di paesi in cui il nuovo coronavirus è già diffuso.

Inoltre, l’ambasciata saudita in Libano ha anche scritto su Twitter che il regno invita i cittadini e i residenti sauditi a rimandare i viaggi in Libano a causa delle preoccupazioni legate alla diffusione del coronavirus.

Mentre il Libano ha annunciato la cessazione del trasporto aereo, terrestre e marittimo per gli espatriati dai principali paesi che stanno assistendo alla diffusione del nuovo coronavirus, ad eccezione dei libanesi che desiderano tornare nel loro paese o degli stranieri residenti in Libano.

Il Libano ha poi confermato il quarto caso di infezione da coronavirus venerdì scorso e ha annunciato la chiusura di tutte le scuole fino all’8 marzo.

Numerose notizie di stampa collegano l’arrivo del coronavirus alla regione del Medio Oriente con l’Iran, che è il secondo paese più grande del Medio Oriente in termini di popolazione dopo l’Egitto, e molti musulmani sciiti si spostano tra Iran, Iraq, Siria e Afghanistan nelle stagioni invernali per frequentare i luoghi santi.

Da parte sua, le autorità irachene hanno vietato incontri e viaggi in diversi paesi, a causa delle preoccupazioni per il coronavirus. Il ministro della Sanità iracheno ha dichiarato che l’Iraq ha vietato tutte gli incontri pubblici e ha impedito ai viaggiatori del Kuwait e del Bahrein di entrare nel paese, portando il numero di paesi che sono stati bloccati alle frontiere del paese a 9 paesi, alla luce delle crescenti paure della diffusione del coronavirus, mentre sono sospesi gli studi nelle scuole e nelle università e la chiusura di cinema, caffè, club e forum sociali dal 27 febbraio al 7 marzo.

In Egitto, le autorità hanno nuovamente negato la scoperta di casi del coronavirus segnalati nel paese, in coincidenza con l’avvio di contatti ufficiali con le autorità sanitarie in Francia per chiarire ulteriori informazioni sull’infezione di due francesi con il virus al loro recente ritorno dall’Egitto.

La negazione dell’Egitto di eventuali nuove infezioni è arrivata in concomitanza con l’annuncio della revoca dell’isolamento di un giovane cinese dopo che si era ripreso dalla malattia ed era stato dimesso dall’ospedale di Matrouh, sulla costa occidentale del paese, era stato il primo caso dichiarato ufficialmente infettato dal virus nel paese.

Il consiglio dei ministri egiziano ha detto, in una nota, venerdì scorso che «non è corretto parlare di nuovi casi da Coronavirus in Egitto al momento, il paese è completamente privo di infezioni … In caso di sospetto di qualsiasi caso del virus, sarà annunciato e il Cairo informerà l’Organizzazione Mondiale della Sanità». Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sul suo account Twitter, ha citato il ministero della Salute egiziano secondo cui l’Egitto è privo di casi di contagio.

In Qatar, poi, il 29 febbraio è stato segnalato primo caso riconosciuto di infezione da Covid19.

Il ministero della Salute israeliano, da sua parte, ha dichiarato, venerdì, che 4.500 persone sono costrette a rimanere in quarantena domestica a causa delle conseguenze del nuovo coronavirus. Nel frattempo, il canale ebraico Kan ha riferito che il numero di persone infettate dal coronavirus in Israele è aumentato, arrivando a 7 casi.

Marwa Mohammed
Corrispondente dal Cairo