L’industria militare e della difesa della Corea del Sud si sta affrettando a promuovere l’intelligenza artificiale sul campo di battaglia, vedendo la tecnologia come un’ancora di salvezza per una forza combattente alle prese con la prospettiva di una carenza di truppe e con i rapporti più stretti della Corea del Nord con la Russia.
L’intelligenza artificiale è stata un tema alla Korea Army International Defense Industry Exhibition, Kadex, tenutasi il mese scorso a Gyeryong, la città centrale della Corea del Sud dove hanno sede tutti e tre i rami militari. L’evento ha attirato funzionari della difesa da 27 paesi, riporta Nikkei.
In questa maniera Seul sta cercando anche di consolidare la sua posizione di attore di spicco nell’arena globale della difesa e della sicurezza, guidata da un’industria della difesa all’avanguardia, dai progressi nell’intelligenza artificiale e dalle alleanze strategiche con nazioni che considerate vicine.
Di fronte alle continue minacce della Corea del Nord, le capacità di difesa della Corea del Sud si sono significativamente evolute, rafforzando il suo ruolo nella promozione della stabilità regionale e nell’affrontare sia le sfide tradizionali che quelle emergenti della sicurezza. Questa trasformazione è evidente nella sua crescente influenza e leadership nel panorama della difesa internazionale.
Durante la celebrazione 2024 dell’Armed Forces Day, la Corea del Sud ha presentato i suoi avanzati sistemi d’arma nazionali, tra cui il missile balistico Hyunmoo-5, per mostrare la sua prontezza a contrastare i programmi missilistici e nucleari della Corea del Nord, riporta Bernama.
L’iniziativa Defence Innovation 4.0 della Corea del Sud sta anche ampliando i confini della tecnologia militare. Ad aprile scorso, Seul ha lanciato il Defence AI Centre per guidare l’integrazione dell’intelligenza artificiale nella sua strategia di difesa, sottolineando il suo impegno per la trasformazione digitale nella sicurezza.
A settembre poi, Seul ha ospitato tre vertici di alto profilo sulla difesa e la sicurezza, il 2° REAIM Summit (Responsible AI in the Military Domain), il Seoul Defence Dialogue e l’inaugurale Cyber Summit Korea, consolidando ulteriormente il suo status di “stato cardine globale”, un elemento fondamentale della politica estera del presidente Yoon Suk-yeol.
Il ministro degli Esteri Cho Tae-yul, poi, lo scorso ottobre, ha ribadito l’ambizione di Seul di fungere da “facilitatore”, “sostenitore” e “iniziatore” per la pace globale, la governance tecnologica e lo sviluppo di nuove norme, in particolare nel contesto dell’intelligenza artificiale e della sicurezza informatica.
Classificata come quinta potenza militare più potente al mondo nel Global Fire Power Index del 2024, la Corea del Sud è anche l’ottavo esportatore di armi, con l’aspirazione di entrare nella top five entro il 2027.
L’industria della difesa della Corea del Sud è in una traiettoria ascendente, con il paese che sfrutta le sue capacità di difesa per stabilire partnership strategiche a livello globale.
Nella sua attuale politica estera, si nota una sinergia tra la stessa, ’industria della difesa e la sicurezza nazionale sudcoreana: i suoi accordi di difesa, in particolare nei programmi di aerei da combattimento e nello sviluppo di navi militari, sono strumenti importanti per promuovere gli interessi strategici del paese.
Mentre Seul cerca di ampliare la sua influenza nella sicurezza globale, attraverso le sue partnership in Europa, Medio Oriente, Oceania e Asia sud-orientale gli fa difetto la “forza lavoro” ossia la tendenza alla denatalità che potrebbe incidere direttamente sulle sue future capacità di difesa. In questa chiave va letta la scommessa sull’IA e sulle sue potenzialità militari che Seul cerca di “fare proprie” in linea con la politica estera e di sicurezza dell’attuale governo.
Luigi Medici
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