La Corea del Sud ha pubblicato la sua nuova strategia di sicurezza il 7 giugno. Ha cambiato atteggiamento nei confronti del Giappone e infatti l’amministrazione Yoon si ripromette di rafforzare la cooperazione con Tokyo sulla base di valori universali condivisi.
La nuova strategia si discosta dalla precedente posizione dura di Seul sulle questioni storiche e geopolitiche tra le due nazioni, riporta Nikkei.
La nuova strategia considera il Giappone un vicino importante e cerca di cooperare in settori quali la sicurezza nazionale e l’economia. La strategia invita i due Paesi ad affrontare il passato e a costruire un nuovo futuro, riecheggiando lo spirito della dichiarazione congiunta Giappone-Corea del Sud del 1998.
Da quando Yoon ha assunto l’incarico, i Paesi hanno fatto passi avanti diplomatici su questioni scottanti come il lavoro in tempo di guerra, che hanno bloccato la cooperazione su questioni economiche e di sicurezza.
Yoon ha anche modificato la posizione di Seul nei confronti della Corea del Nord. Mentre il governo precedente enfatizzava una risoluzione pacifica delle divergenze, l’ultimo documento identifica le capacità di Pyongyang di dotarsi di armi nucleari come “la minaccia più pressante” per la Corea del Sud.
La strategia sottolinea l’importanza che Seul si assicuri la capacità di intercettare le minacce e di condurre attacchi preventivi e ritorsioni di massa.
Il documento chiede di raggiungere un’alleanza strategica globale e completa con gli Stati Uniti basata su valori universali. Il documento delinea una comunicazione strategica con la Cina per raggiungere relazioni mature, mentre il governo si impegna ad agire sulla base di questi principi e degli interessi nazionali.
La strategia di Seul sollecita anche una revisione della diplomazia con la Russia, denunciando l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca e delineando la partecipazione della Corea del Sud alla cooperazione internazionale per il ripristino della pace. Ma l’amministrazione di Yoon si è impegnata a lavorare per mantenere relazioni stabili anche con la Russia.
Luigi Medici
