COREA DEL SUD. La diplomazia batte la fiacca e ripartono le esercitazioni militari

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I marine sudcoreani e statunitensi hanno dato il via a due settimane di esercitazioni congiunte, poco prima che il Segretario di Stato americano parli con i suoi omologhi nordcoreani. Le esercitazioni si svolgono alcuni giorni dopo che la Corea del Nord, frustrata dalla mancanza di progressi nei colloqui con gli Stati Uniti, ha minacciato di riprendere le attività nucleari. 

Come riporta Yonhap, anche se le esercitazioni sono di piccole dimensioni, solo 500 soldati, sono interessanti perché da maggio non sono state effettuate altre esercitazioni tra le forze armate di Seul e Washington.

Il Korea Marine Exercise Program, Kmep, è in corso vicino alla città di Pohang, base dei Marine sudcoreani, sulla costa sudorientale della Corea del Sud; a loro sono affiancati gli uomini del 3rd Us Mef (Marine Expeditionary Force) di stanza a Okinawa, Giappone. Seoul e Washington non hanno più tenuto esercitazioni dopo il summit di giugno a Singapore tra Kim Jong Un e il Donald Trump.

La settimana scorsa, il ministro della Difesa sudcoreano Jeong Kyeong-doo ha detto che i due paesi hanno deciso di non tenere le annuali esercitazioni aeree Vigilant Ace.

Inoltre, Jeong ha detto che le riunioni a livello di lavoro avrebbero deciso la sorte delle esercitazioni primaverili del prossimo anno entro il 1° dicembre.

La Corea del Nord si lamenta spesso delle esercitazioni alleate, sostenendo che si tratta di prove per un’invasione. È stato a causa della sensibilità di Pyongyang, e del loro alto costo, che Trump ha accettato di sospenderle a tempo indeterminato. Le attuali esercitazioni dei Marine sono infatti di scala minore.

Tuttavia, le unità che si stanno addestrando sono significative per Pyongyang perché la Corea è molto vulnerabile alle operazioni anfibie effettuate dalla Us Navy e il 3rd Mef di Okinawa è un elemento chiave in caso di un futuro conflitto in Corea.

A livello diplomatico, dal vertice di Singapore, negli incontri tenutisi tra Kim Yong Chol, e Mike Pompeo, sono stati fatti pochi progressi sulle questioni chiave. Pompeo dovrebbe parlare con omologhi nordcoreani alla fine di questa settimana, riporta infine Asia Times. 

Antonio Albanese