COREA DEL SUD. I taxi volanti sono realtà dal 2022

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Un hangar all’aeroporto Gimpo di Seoul è stato riadattato a spazio espositivo, con simulatori di volo in realtà virtuale, modelli di soluzioni di mobilità aerea urbana, Uam, da più aziende ed enti di ricerca, e modelli di “vertiport”.

Sonno stati fatti volare anche dei vertiport, ossia simildroni con pilota, dimostrando che non solo il veicolo era sicuro di volare, ma che poteva sincronizzare la sua suite elettronica con il sistema di gestione del traffico aereo di un aeroporto funzionante e di classe mondiale. Questo significa che il piano nazionale per adottare simili taxi aerei, che nella loro prima fase di lancio faranno la spola tra i due aeroporti di Seul da e verso il centro della città dal 2025, è in corso.

Seguiranno altre fasi, con il risultato finale di veicoli volanti autonomi che porteranno i passeggeri da un punto all’altro nei cieli della città. La Corea del Sud, nonostante la sua popolazione tecnologica e l’abitudine nazionale di adottare rapidamente gadget futuristici, è improbabile che sia il primo paese a lanciare il servizio a livello globale o regionale. Anche se le aziende di tutto il mondo sono impegnate nella produzione di veicoli Uam, solo due sono disposte a offrirli per voli di prova: la cinese EHang e la tedesca Velocopter. Mentre i conglomerati coreani Hyundai Motors e Hanwha che stanno costruendo prototipi Uam, non saranno pronti prima del 2023.

La soluzione Uam della Velecopter mostrata quest’anno è alimentata a batteria può viaggiare a 110km/h, su un raggio di 35km con un carico utile di 180kg, riporta Asia Times.

Velocopter ha partnership con aziende tra cui la casa automobilistica tedesca Daimler, la compagnia aerea giapponese JAL e il chipmaker statunitense Micron; produce droni di consegna così come veicoli Uam, in partnership con la società di logistica DB Shenker.

A causa della necessità di incorporare ampi protocolli di sicurezza e la necessità di pre-generare la fiducia del pubblico, le tanto discusse macchine volanti autonome, Uam, essenzialmente versioni civili degli Unmanned Aerial Vehicle militari, o Uav, sono fuori discussione al momento perché nessun paese al mondo permette i voli senza pilota. Ci si aspetta che l’agenzia di regolamentazione dell’Ue dia il via libera agli Uam senza pilota intorno al 2035, l’industria è attualmente concentrata sulle soluzioni Uam pilotate.

La differenza con gli elicotteri è data dal costo in primo luogo: l’uso delle tecnologie dei droni nel settore Uam rende i veicoli molto più facili da mantenere e quindi più economici degli elicotteri.

La competitività dei prezzi sarà aumentata quando i veicoli Uam passeranno alla produzione di massa, tanto che per l’utente finale, una tariffa Uam sarà «circa la stessa di un taxi premium».

Essendo alimentati a batteria, i veicoli Uam non sono solo puliti, sono anche poco rumorosi; dato fondamentale perché molte città in tutto il mondo hanno regolamenti sul rumore, e i taxi volanti opereranno a un livello molto più basso rispetto agli aerei ad ala fissa e agli elicotteri. Poi c’è la sicurezza: si tende a uncinello pari ad un aereo di linea. L’uso di materiali ad alta tecnologia rende anche i veicoli Uam più leggeri – e quindi più economici, oltre che più flessibili nelle loro opzioni di atterraggio – rispetto agli elicotteri.

Lucia Giannini