COREA DEL NORD. Una sola Corea ospiterà le Olimpiadi 2032?

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Le due Coree hanno annunciato il 2 novembre la loro intenzione formale di ospitare congiuntamente i Giochi Olimpici Estivi del 2032, secondo un accordo raggiunto il 2 novembre tra le due parti.

Il viceministro dello sport nordcoreano Won Kil U e il suo omologo sudcoreano, Roh Tae-kang, riporta Asia Times, hanno raggiunto un accordo su questo tema presso l’ufficio di collegamento intercoreano a Kaesong, Corea del Nord. L’ufficio è stato istituito come centro di comunicazione bilaterale dai due stati all’inizio di quest’anno, come parte del loro processo di riconciliazione; le due parti della Corea cominceranno quindi ad inviare la documentazione al Comitato Olimpico Internazionale.

Nel corso della stessa riunione, le due Coree hanno anche convenuto di formare squadre unificate per le Olimpiadi estive di Tokyo 2020. Le Olimpiadi estive 2024 si terranno a Parigi e i Giochi 2028 saranno a Los Angeles. Germania, Australia e India hanno tutti espresso interesse ad ospitare i giochi 2032; il concorso per la candidatura si svolgerà nel 2025.

L’idea di fare una candidatura congiunta per le Olimpiadi del 2032 è stata sollevata per la prima volta al vertice di settembre tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong Un a Pyongyang, ed è stata accolta dal presidente del Cio Thomas Bach. Nessuna Olimpiade è stata ancora condivisa tra due paesi, anche se il Cio è a favore di quest’idea. Seoul ha una vasta esperienza nell’ospitare grandi eventi sportivi internazionali, in particolare le Olimpiadi estive del 1988 e le Olimpiadi invernali del 2018. Ha anche co-ospitato la Coppa del Mondo Corea-Giappone del 2002. 

Le Olimpiadi hanno una importanza particolare per la storia della Corea moderna, quella del Sud in particolare che per due volte ha visto i Giochi fungere da agente di cambiamento politico.

In vista dei Giochi estivi del 1988, la Corea del Sud era sotto il dominio autoritario. Mentre si preparava ad ospitare l’evento, il paese fu scosso da proteste pro-democrazia, che attirarono l’attenzione di tutto il mondo; nel 1987, l’anno prima dell’evento, l’ex generale e presidente Chun Doo-hwan si piegò finalmente alle pressioni dell’opinione pubblica e accettò di indire elezioni. 

La visione ottimistica del ruolo dei Giochi è stata rafforzata quest’anno, quando la Corea del Nord, all’ultimo minuto, ha accettato di partecipare alle Olimpiadi invernali del 2018 in Corea del Sud, innescando il processo di riconciliazione transfrontaliera. Problemi politici a parte, la Corea del Nord vanta eccellenti strutture sportive, come il May Day Stadium di Pyongyang e sta costruendo strutture ricreative di alto livello a Wonsan, sulla sua costa orientale.

Antonio Albanese