
Trump ha definito la Corea del Nord “potenza nucleare”: Questa sua definizione potrebbe lascia intendere una ripresa dei colloqui tra Washington e Pyongyang. Durante la conferenza stampa presso lo Studio Ovale di lunedì scorso, poco dopo aver prestato giuramento per il suo secondo mandato, il presidente Trump ha affermato che il presidente uscente Joe Biden considerava la Corea del Nord come “una minaccia tremenda” quando gli è stato chiesto delle minacce che Biden gli aveva identificato.
“È una potenza nucleare. Andavamo d’accordo. Penso che sarà felice di vedermi tornare“, ha detto Trump, riferendosi alla Corea del Nord e al suo leader, Kim Jong-un, riporta Yonhap.
È insolito che un presidente degli Stati Uniti si riferisca alla Corea del Nord come a una potenza nucleare, un termine che potrebbe essere interpretato come il riconoscimento del programma di armi nucleari della Corea del Nord in violazione del Trattato di non proliferazione nucleare, in base al quale solo cinque nazioni (Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) sono riconosciute come stati dotati di armi nucleari.
Gli Stati Uniti hanno costantemente perseguito una completa denuclearizzazione della Corea del Nord.
Le osservazioni di Trump sono arrivate dopo che Pete Hegseth, il suo candidato a segretario alla Difesa, ha anche descritto la Corea del Nord come uno “stato nucleare” che rappresenta una minaccia per la stabilità globale nelle sue risposte scritte a una commissione del Senato la scorsa settimana come parte della sua udienza di conferma.
In un’udienza di conferma separata la scorsa settimana, l’allora candidato a Segretario di Stato Marco Rubio ha anche sottolineato che “deve esserci un desiderio di uno sguardo molto serio alle più ampie politiche nordcoreane”.
La seconda presidenza di Trump ha scatenato diffuse speculazioni sul fatto che potrebbe cercare di rilanciare il dialogo con il leader nordcoreano Kim Jong-un per ridurre le minacce nucleari, dopo che i due si sono incontrati tre volte di persona durante il primo mandato di Trump, sebbene senza risultati concreti.
Le osservazioni di Trump segnano la fine di tre decenni di sforzi di denuclearizzazione per la Corea del Nord e segnalano invece l’inizio di una nuova fase: Trump potrebbe alla fine volere che la Corea del Nord prometta di porre fine alle provocazioni militari in cambio della non interferenza degli Stati Uniti nello sviluppo delle sue armi nucleari, sebbene non possa riconoscere ufficialmente l’arsenale nucleare della Corea del Nord.
La nuova Amministrazione statunitense per garantire che la sua posizione venga riflessa, poiché Washington potrebbe ora cercare la riduzione delle armi nucleari con la Corea del Nord invece della denuclearizzazione.
Qualsiasi accordo di riduzione delle armi tra Trump e Kim, a parte la denuclearizzazione, per quanto piccola, potrebbe anche dare origine a richieste in Corea del Sud di sviluppare un proprio programma di armi nucleari.
Tommaso Dal Passo
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