COREA DEL NORD. Riprendiamo test nucleari e lanci balistici

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La Corea del Nord ha dichiarato il 21 gennaio che gli Stati Uniti, avendo ignorato la scadenza di fine anno per i colloqui sul nucleare, di non sentirsi più vincolata da impegni che prevedevano la sospensione dei test nucleari e il lancio di missili balistici intercontinentali. «Non abbiamo trovato alcuna ragione per essere più vincolati unilateralmente all’impegno che l’altra parte non riesce a rispettare», ha detto Ju Yong Chol, consigliere della missione della Corea del Nord presso le Nazioni Unite a Ginevra, alla Conferenza sul disarmo delle Nazioni Unite, riporta Reuters .

Parlando in qualità di inviato della Repubblica Democratica Popolare di Corea, Ju ha accusato gli Stati Uniti di applicare «le sanzioni più brutali e disumane», aggiungendo: «Se gli Stati Uniti persisteranno in una politica così ostile nei confronti della Rpdc non ci sarà mai la denuclearizzazione della penisola coreana (…) Se gli Stati Uniti cercheranno di far rispettare le richieste unilaterali e persisteranno nell’imporre sanzioni, la Corea del Nord potrebbe essere costretta a cercare una nuova strada», ha aggiunto Ju.

Ju ha fatto riferimento ai passi unilaterali compiuti dal suo Paese negli ultimi due anni, tra cui l’interruzione dei test nucleari e missilistici, «al fine di costruire la fiducia con gli Stati Uniti» e ha detto che Washington ha invece risposto minacciando la Corea del Nord «militarmente conducendo decine di esercitazioni militari congiunte su grande e piccola scala con la Corea del Sud, che lo stesso presidente americano ha promesso di interrompere», riporta PressTv.

L’avvertimento è arrivato dopo mesi di ripetuti appelli di Pyongyang agli Stati Uniti per allentare le sanzioni imposte alla Corea del Nord sui suoi programmi di missili nucleari e balistici, affinché la diplomazia abbia un senso.

In precedenza, Pyongyang aveva assunto ampi impegni verso la denuclearizzazione i cui dettagli erano in fase di elaborazione nei colloqui a basso livello diplomatico poi falliti per la posizione intransigente di Washington sulle sanzioni. Pyongyang aveva preso i passi unilaterali come “segno di buona volontà” dal 2018 e aveva bloccato i suoi test nucleari dal 2017.

Kim Jong Un aveva fissato la scadenza di fine anno 2019 per l’adozione di misure reciproche o la rinuncia ai colloqui.

Tommaso dal Passo