COREA DEL NORD. Pyongyang sguaina la spada nucleare

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La Corea del Nord ha definito la decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di inserirla nuovamente come stato sponsor del terrorismo, una «grave provocazione e una violenta violazione della nostra dignità», che giustifica lo sviluppo di armi nucleari.

«L’atto di elencare altri paesi come “stati sponsor del terrorismo”, da parte degli Stati Uniti, è uno dei mezzi atroci usati per soffocare i paesi indipendenti che non gli obbediscono, ed è solo un mantello per nascondere la sua incompetenza», prosegue Kcna, che riporta una dichiarazione del ministero degli esteri nordcoreano.

L’agenzia centrale nordcoreana ha detto che il paese non ha alcun legame con il terrorismo e che «non importa se gli Stati Uniti mettano o meno il cappello del terrorismo sulle nostre teste (…) Reinserendo la Rpdc come “Stato sponsor del terrorismo”, gli Stati Uniti rivelarono apertamente a tutto il mondo l’intenzione di distruggere la nostra ideologia e il nostro sistema usando tutti i tipi di mezzi e metodi». La dichiarazione, poi, prosegue dicendo che l’azione degli Stati Uniti dimostra che la Corea del Nord deve continuare ad «afferrare fermamente la preziosa spada nucleare» per proteggersi dall’ostilità americana.

La decisione degli Stati Uniti di reinserire la Corea del Nord nella lista nera del terrorismo avrà probabilmente un effetto pratico limitato, ma potrebbe rendere più difficile una soluzione diplomatica dello stallo nucleare.

Come si ricorderà, il 20 novembre il presidente Trump ha nuovamente definito la Corea del Nord come sponsor del terrorismo. Trump ha affermato che la designazione della Corea del Nord come Stato sponsor del terrorismo era attesa da tempo, e ha promesso una nuova ondata di sanzioni nell’ambito di una «campagna di massima pressione» sullo sviluppo delle armi nucleari nel Nord, che potrebbe presto costituire una minaccia diretta per il continente americano.

«Gli Stati Uniti saranno ritenuti interamente responsabili di tutte le conseguenze derivanti dalla loro impudente provocazione alla Rpdc», conclude il comunicato Kcna

Antonio Albanese