COREA DEL NORD. Pyongyang non elemosinerà l’amicizia di Pechino

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La Corea del Nord non «elemosinerà» l’amicizia del suo principale alleato, la Cina. Secondo un comunicato della Kcna, Pyongyang ha definito «sconsiderate» le richieste fatte da parte della Cina sulla denuclearizzazione della Corea del Nord.

«Arrivano una serie infinita di commenti assurdi e sconsiderati, provenienti dalla Cina ogni giorno solo per rendere la presente tesa situazione ancora peggiore», riporta Kcna.

L’agenzia afferma che la richiesta della Cina a Pyongyang di smantellare il suo programma nucleare era «una violenta violazione dei diritti indipendenti e legittimi, della dignità e degli interessi supremi» della Corea del Nord.

La nota mette nuovamente in guardia anche Pechino di non mettere alla prova i limiti della pazienza della Rpdc: «La Cina doveva meglio riflettere sulle gravi conseguenze prima di intraprendere il suo atto sconsiderato di abbattere il pilastro delle relazioni della Rpdc-Cina».

Kcna prosegue affermando che il programma nucleare della Corea del Nord è necessario per «l’esistenza e lo sviluppo del paese e non potrà mai essere cambiato né scosso (…) La Rpdc non chiederà mai di mantenere l’amicizia con la Cina, rischiando il suo programma nucleare, tanto prezioso quanto la propria vita, non importa quanto sia preziosa l’amicizia» prosegue la nota.

Pyongyang ha parole di fuoco anche per la Corea del Sud a seguito del dislocamento del Thaad.  «Il dislocamento del Thaad in Corea del Sud è, da ogni aspetto, volto a neutralizzare la Russia e la capacità della Cina che cerca di instaurare una nuova egemonia nella regione. La Corea del Sud sta soffrendo per una serie di pressioni politiche ed economiche dei paesi vicini per la decisione del gruppo vicino a Park Geun Hye di volere il dislocamento del Thaad esponendo il paese ad una grande minaccia militare in quanto è stato designato come primario obiettivo di attacco dai paesi interessati».

«Gli Stati Uniti stanno mettendo in atto tale storia ingannevole (…) Tuttavia, senza alcun trucco gli Stati Uniti non possono nascondere la loro intenzione nera. All’alba del 26 aprile, pochi giorni dopo l’annuncio ufficiale del ritardo nel dislocamento del Thaad, gli Stati Uniti hanno messo in mostra tutti i componenti hardware di Thaad nel luogo designato. Ciò dimostra ancora chiaramente che gli Stati Uniti sono molestatori e distruttori della pace, indifferenti alla stabilità regionale (…) sono i sudcoreani che soffriranno di più dal dislocamento del Thaad».

Antonio Albanese