COREA DEL NORD. Pyongyang affila la lama della giustizia

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Pyongyang ha fortemente criticato Washington per la gestione delle notizie sulla della morte di Otto Warmbier, lo studente ritornato negli Stati Uniti dopo essersi ammalato in carcere in Corea del Nord. Pyongyang, tramite l’agenzia Kcna, afferma che le accuse di torture che Otto Warmbier avrebbe subito in Corea del Nord sono una «campagna diffamatoria».

Nel take Kcna, il portavoce del ministro degli Esteri del della Repubblica popolare di Corea ha respinto le affermazioni di Washington secondo cui a Warmbier non era stato fornito un adeguato trattamento medico, dicendo che la Corea del Nord è rimasta anche perplessa dalla improvvisamente dello studente poco dopo il suo arrivo negli States.

«Il fatto che Warmbier è morto improvvisamente in meno di una settimana dopo il suo ritorno negli Stati Uniti e che suoi valori di salute fossero normali è un mistero anche per noi», si legge nel documento. Lo studente, 22 anni, è morto in un ospedale di Cincinnati il 19 giugno.

Il Ministero nordcoreano ha detto che l’amministrazione statunitense stava usando la morte di Warmbier per fare maggiori pressioni sulla Corea del Nord. Ha poi messo in guardia Washington che tali azioni avrebbero costretto la Corea del Nord a diventare ancora più rigida e intransigente nel trattare con altri cittadini americani detenuti nel paese.

«La campagna diffamatoria contro la Corea del Nord fatta negli Stati Uniti ci costringe a dire fermamente che (…) dobbiamo ulteriormente affinare la lama della legge», metafora che indica la minaccia nei confronti degli altri cittadini Usa detenuti, «Gli Stati Uniti dovrebbero riflettere sulle conseguenze che scaturiscono dal suo atto sconsiderato e privo di coraggio». Warmbier è stato arrestato e condannato ai lavori forzati lo scorso anno, in albergo, durante un viaggio turistico. I media statunitensi hanno affermato che avesse rubato un manifesto politico dalla struttura alberghiera in cui risiedeva.

Il portavoce del ministero degli Esteri ha negato le accuse che Warmbier (nella foto al centro il funerale dello studente) abbia subito abusi durante la sua «riforma attraverso il lavoro» e ha condannati le accuse degli Stati Uniti definendole «prive di fondamento». La morte di Warmbier ha versato benzina sul fuoco delle già grandi tensioni tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord. Washington sta facendo grandi pressioni su Pyongyang per i suoi test nucleari e missilistici. 

L’amministrazione del presidente Donald Trump ha anche minacciato un’azione militare contro Pyongyang nel caso in cui le sanzioni internazionali non fossero sufficienti. A Trump ha fatto da contraltare James Mattis, segretario alla Difesa, che ha definito l’evenienza militare come un fatto dalle tragiche e indefinibili conseguenze per tutti gli attori.

Trump ha definito il trattamento di Warmbier come «una grande disgrazia» mentre lo stesso Jim Mattis ha detto che con la morte di Warmbier la pazienza di Washington con Pyongyang si stava esaurendo. 

Antonio Albanese