COREA DEL NORD. Per l’Intelligence sudcoreana non sono pronti gli ICBM nordcoreani

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La Corea del Nord ha ancora grossi limiti nella tecnologia atmosferica di rientro di un Icbm, secondo l’intelligence sudcoreana. Il Servizio nazionale di intelligence, Nis, ha fatto queste rivelazioni durante una sessione del Comitato di intelligence dell’Assemblea nazionale sudcoreana.

«Il Nis ha detto che il Nord aveva recentemente effettuato alcuni test sui motori missilistici, ma non ha ancora completato la fase di sviluppo di un Icbm», riporta Yonhap. A luglio, Pyongyang ha condotto due test con Icbm “Hwasong-14” in grado di colpire gli Stati Uniti continentali; il regime di Kim ha affermato di essere riuscito a sviluppare la tecnologia del rientro, ma Seul e Washington sono scettiche. Il Nis ha anche sottolineato che il Nord è alle prese con vincoli finanziari nel suo sviluppo delle armi, a causa delle sanzioni internazionali e dello spreco di fondi precedente.

Sulla possibilità di un altro lancio, l’intelligence sudcoreana ha detto che il Nord potrebbe riprendere le sue provocazioni “in qualsiasi momento”, ma sembra che senta la pressione della recente dimostrazione di forza di Washington fatta con il suo dispiegamento di risorse militari strategiche come portaerei e bombardieri nucleari. Dalla metà di settembre, quando ha lanciato un missile contro il Giappone, Pyongyang non ha fatto ulteriori lanci.

L’amministrazione statunitense, nel frattempo, ha sviluppato due strategie sperimentali per resistere ad un attacco missilistico nordcoreano sul territorio americano, riporta il New York Times. Il primo approccio prevede il potenziamento di ciberattacchi e altre azioni di sabotaggio che interferirebbero con i lanci di missili. Il secondo è un approccio per far saltare in aria i missili nella “fase di spinta”, quando sono obiettivi lenti e ben visibili.

L’Amministrazione degli Stati Uniti suggerisce di utilizzare aerei da caccia e droni per abbattere missili, così come missili intercettori, progettati per colpire le armi nucleari in arrivo. La Casa Bianca ha chiesto al Congresso  4 miliardi di dollari per attuare nuove strategie sperimentali e in precedenza, il Congresso aveva già fornito 8 miliardi di dollari all’agenzia di Difesa missilistica.

Antonio Albanese