Visto il 75° anniversario della nascita di Kim Jong Il, 16 febbraio, il regime nordcoreano ha discretamente rilasciato più visti per i passaporti ai residenti che sono in grado di portare valuta estera in Cina, al fine di finanziare l’espansione di una serra di Kimjongilia, un fiore che prende il nome di Kim Jong Il.
«Nel Sud Pyongan, il regime di nascosto ha reclutato individui che possono portare denaro per finanziare il progetto di espansione della serra, a prescindere dal fatto che abbiano collegamenti in Cina. Sebbene il processo di rilascio dei visti di solito è complicato, il regime ha consegnato il visto a chiunque possa guadagnare denaro», riporta Daily Nk. «I governi provinciali hanno incaricato l’unità politica estera del Dipartimento di Sicurezza dello Stato di distribuire le assegnazioni dei visti per il passaporto per ogni regione», prosegue il giornale.
Il rilascio dei visti in Corea del Nord è soggetto a severi regolamenti per i comuni cittadini. I candidati devono avere parenti in Cina e un documento con un sigillo di conferma da parte dell’immigrazione cinese che confermi l’invito dei parenti.
Le richieste normali sono possibili solo ai maggiori di 55 anni che hanno un coniuge e figli; poi serve il nullaosta della sicurezza per quanto riguarda l’ideologia. In particolare, è importante che il richiedente non abbia parenti che siano fuoriusciti o che siano stati inviati nei campi di correzione. Infine una tangente di oltre 500 dollari per la divisione affari esteri.
Tuttavia, questa procedura rigorosa è stata accuratamente ignorata dai governi provinciali che ora inviano gente in Cina per guadagnare soldi. Il Partito dei lavoratori ha dato istruzioni che ogni provincia deve preparare i materiali necessari per l’espansione della Kimjongilia.
Il progetto di espansione della serra non solo prevede di sviluppare l’esterno, ma anche di rinfrescare l’interno con vari materiali importati come i pannelli solari, il vetro e l’illuminazione: «Il progetto è in linea con la politica di promozione della Paektu, la linea di sangue per legittimare la famiglia Kim», ha aggiunto il giornale.
Maddalena Ingrao