Sono in corso colloqui per fa incontrare nelle prossime settimane alti funzionari nord-coreani con ex funzionari degli Stati Uniti, a New York per dei colloqui non ufficiali. Secondo quanto riporta Yonhap, che cita il quotidiano Usa The Washington Post, Choe Son-Hui, direttore generale del ministero degli Esteri nord-coreano incaricato degli affari degli Stati Uniti, dovrebbe guidare la delegazione della Corea del Nord ai colloqui “Track 1.5” che dovrebbero avvenire nelle prossime settimane. Il Washington Post cita fonti non identificate ma ben informate.
Donald S. Zagoria, vice presidente senior del Comitato nazionale sulla politica estera americana, sta organizzando i colloqui, ma la pianificazione è ad oggi diventata complicata dall’ultimo lancio missilistico della Corea del Nord e dalla morte violenta di Kim Jong-nam, fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un.
Il Dipartimento di Stato statunitense non ha ancora approvato i visti per la delegazione della Corea del Nord per i colloqui.
Questa incontri non ufficiali hanno avuto luogo negli ultimi anni, tra cui alcuni a Kuala Lumpur nel mese di ottobre 2016 e a Ginevra nel mese di novembre. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha negato ogni collegamento a questi colloqui, chiamandoli il “Track 2”, incontri non collegati al governo e alla sua attività.
Agli incontri di Ginevra parteciparono, Choe Son-hui, direttore per gli affari con gli Usa, e Jang Il-hun, vice ambasciatore della missione presso le Nazioni Unite.
La delegazione Usa quella volta era composta da Joel Wit, direttore del sito web 38°Parallelo, e Robert Einhorn, senior fellow alla Brookings Institution. Entrambi hanno lavorato al Dipartimento di Stato con le amministrazioni democratiche.
Il ministero dell’Unificazione di Seoul non aveva attribuito un significato speciale alla riunione informale, che ricordiamolo era la prima da quando Donald Trump era stato eletto presidente degli Stati Uniti.
Durante la sua campagna elettorale, Donald Trump espresse la sua disponibilità a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un.
Graziella Giangiulio