COREA DEL NORD. Non è possibile abbattere un ICBM di Kim

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Kingston Reif, per il disarmo e la politica di riduzione delle minacce all’Arms Control Association, è scettico sulla possibilità di abbattere un missile nordcoreano. 

«Sarebbe stato necessario un incredibile colpo di fortuna per gli Stati Uniti e il Giappone aver intercettato il recente test nordcoreano Irbm. Le navi dotate di sistema Aegis posizionate nel Mare del Giappone per proteggere i centri di popolazione chiave e i beni militari critici in Giappone non sarebbero state in grado di impegnare un Irbm che volava sopra il Giappone settentrionale», riporta The National Interest. «A meno che non accadesse a una nave posizionata esattamente lungo o vicino la traiettoria di volo del test, l’intercettazione è fuori discussione».

Secondo Reif, abbattere un missile balistico nordcoreano o, peggio ancora, tentare di abbatterne uno e mancarlo sarebbe controproducente. Sarebbe un atto estremamente provocatorio e fornirebbe dati inestimabili agli avversari: «In definitiva, il problema è che le difese missilistiche possono essere facilmente superate aggiungendo migliori contromisure, o semplicemente travolgendo il sistema con i numeri. Gli intercettori sono costosi e diversi missili devono essere lanciati ad un bersaglio in arrivo per garantire una ragionevole probabilità di centrarlo.

Gli inviti ad abbattere i test missili della Rpdc riflettono una diffusa eccessiva fiducia nell’efficacia e nell’importanza della difesa missilistica (…) La difesa missilistica non è una via di fuga dalla nostra vulnerabilità verso una Corea del Nord armata con armi nucleari, che sta compiendo passi per eludere le nostre difese e può costruire più missili per sopraffare le nostre difese. Alla fine, solo la diplomazia ha qualche possibilità di risolvere il problema della Corea del Nord», ha dichiarato Reif.

Parole e concetti forti che cozzano con la retorica presidenziale di Trump in Giappone e in Corea del Sud. Pyongyang nel frattempo fa leva sui contrasti politici interni agli Usa affermando che: «C’è un forte movimento per limitare il diritto di Trump all’uso della forza negli Stati Uniti». Kcna fa riferimento ad un disegno di legge presentato alla camera dei Rappresentati per impedire a Trump di sferrare un attacco preventivo alla Rpdc senza l’approvazione del Congresso, e al simile progetto in preparazione al Senato. «Gli ex presidenti ed ex funzionari del Dipartimento della Difesa, delle agenzie di intelligence e della Cia, della Casa Bianca, chiedono di limitare il diritto ad usare la forza concesso a Trump, preoccupandosi che possa causare un grosso danno e perché il presidente non è consapevole del danno che il suo uso può arrecare», riprova Kcna. Secondo un recente sondaggio, molti cittadini Usa ritengono poi che il presidente userà la forza contro la Corea del Nord e la preoccupazione nel paese cresce.   

«Sarà possibile scoraggiare la frenesia del vecchio pazzo solo impedendogli di esercitare il diritto all’uso della forza?», si chiede Kcna. Il regime ne chiede addirittura la destituzione: «Altrimenti, gli Stati Uniti e il mondo intero potrebbero soffrire a causa dell’incubo della guerra nucleare».

Antonio Albanese