Il ministro della Difesa della Corea del Nord ha detto oggi che sono già stati schierati per colpire gli Stati Uniti e i suoi seguaci «strumenti precisi e avanzati».
Secondo quanto riporta Kcna, ripresa da Yonhap, Pak Yong-sik, ministro delle Forze armate, ha fatto questa dichiarazione in una riunione chiave alla vigilia dell’anniversario della fondazione dell’esercito della Corea del Nord, secondo Kcna.
«Le nostre armi nucleari in grado di colpire le basi militari statunitensi nelle zone dell’Asia-Pacifico e il territorio statunitense sono completamente preparate per essere lanciate», ha detto il titolare della Difesa nordcoreana.
Ha poi aggiunto che se le forze nemiche si fossero mosse per fare un attacco militare contro la Corea del Nord nonostante i suoi ripetuti avvertimenti, un forte attacco preventivo avrebbe spazzato via il quartier generale dei nemici da questo pianeta.
Le ultime bellicose osservazioni del Nord sono arrivate nello stesso giorno in cui il presidente americano Donald Trump ha tenuto le sue prime conversazioni telefoniche con il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro giapponese Shinzo Abe riservate ad una più stretta cooperazione nel ridurre il programma nucleare della Corea del Nord.
Le minacce di Pyongyang hanno un contraltare nelle prime preoccupazioni per la situazione riscontrate in Corea del Nord. Dopo aver visto la lunga parata militare tenutasi a Pyongyang per celebrare il 105° anniversario del compleanno di Kim Il Sung, riporta Daily Nk, le comunità residenti nelle aree di confine stanno esprimendo grandi preoccupazioni per le implicazioni che la situazione attuale potrà portare nel loro futuro.
Di particolare preoccupazione è la posizione della Cina, l’alleato di lungo termine della Corea del Nord. Pechino ha dato un segnale chiaro al regime di Kim Jong Un: non ha inviato una delegazione alla sfilata militare.
I residenti nelle regioni di confine che possono ricevere informazioni dettagliate sulla politica della penisola coreana attraverso i nordcoreani che viaggiano da e verso la Cina con visti personali speciali e tramite la comunità etnia cinese Hwagyo, che è libera di attraversare il confine, si dicono molto preoccupati.
In precedenza, molti nordcoreani credevano che la Cina non avrebbe mai abbandonato completamente la Corea del Nord, nonostante le preoccupazioni prevalenti, vista le circostanze e le implicazioni geopolitiche. Ma la crisi internazionale, le minacce a Pechino senza precedenti e il rinnovato pugno di ferro della Cina nella lotta al contrabbando nelle zone di confine stanno alimentando forti preoccupazioni.
Antonio Albanese