COREA DEL NORD. Millennial contro Kim Jong Un

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I fratelli nordcoreani che hanno portato i loro familiari fuori dal Paese all’inizio di questo mese sono Millennial, parte della generazione più giovane e tecnologica della Corea del Nord che ha un maggiore accesso alle informazioni esterne.

Stando alle fonti di The Korea Herald, affermano che sono stati i due fratelli trentenni a prendere la decisione di lasciare la Corea del Nord con la loro famiglia.

Il quotidiano nordcoreano riporta che i fratelli hanno dichiarato ai funzionari di Seoul, in un’intervista di controllo, di aver desiderato una vita in Corea del Sud dopo aver guardato di nascosto la TV sudcoreana. In particolare, hanno citato il talk show “Now on My Way to Meet You“, con la partecipazione di disertori nordcoreani, che ha avuto una grande influenza.

Le analisi dicono che i millennial nordcoreani sono i principali consumatori di contenuti mediatici stranieri, per lo più provenienti dalla Corea del Sud, nella Repubblica Democratica Popolare della Corea, dove tali atti sono severamente puniti.

Secondo un rapporto del governo sudcoreano sulla situazione dei diritti umani in Corea del Nord, pubblicato a marzo scorso, la Corea del Nord ha giustiziato pubblicamente cittadini, tra cui adolescenti, per aver guardato i media sudcoreani.

La famiglia composta dai due fratelli, dalla madre, dalle mogli e dai figli di uno dei due fratelli ha attraversato di notte il confine marittimo a ovest della penisola circa due settimane fa. Da allora sono trattenuti dalle autorità della Corea del Sud per le indagini sul loro ingresso.

Il defunto padre dei due fratelli, morto quasi dieci anni fa, era stato respinto dall’adesione al Partito dei Lavoratori, l’unico partito politico della Corea del Nord, e aveva subito discriminazioni, come hanno riferito ai funzionari.

Dalla Corea del Nord continuano a emergere segnali preoccupanti. Di recente, con l’arrivo della stagione agricola primaverile in Corea del Nord, sembra che i fertilizzanti chimici scarseggino in questo momento cruciale del ciclo di semina, riporta East Asia Forum.

Con Pyongyang che continua il suo programma di armamenti nucleari, una presidenza rigida a Seoul, la guerra in corso in Ucraina e l’intensificarsi della competizione strategica tra Stati Uniti e Cina, le prospettive per la ripresa dell’assistenza umanitaria alla Corea del Nord sembrano scarse.

In assenza di un alleggerimento delle sanzioni o di un’importante assistenza umanitaria, la migliore speranza di migliorare i mezzi di sussistenza della Corea del Nord risiede nella ripresa del commercio di frontiera con la Cina, accompagnata da un ritorno a misure favorevoli al mercato interno.

Maddalena Ingrao

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