COREA DEL NORD. La CIA tratta con Kim, ma Seul e Tokyo restano dei bersagli

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Gli Stati Uniti e la Corea del Nord starebbero tenendo incontri segreti ad alto livello, in vista di un previsto vertice tra il leader nordcoreano Kim Jong Un e il presidente Donald Trump. Secondo quanto riporta la Cnn, il direttore della Cia, Mike Pompeo, indicato da Trump come nuovo Segretario di Stato, e un team della Cia si stanno preparando per i colloqui con i loro omologhi nordcoreani attraverso canali di intelligence.

Già oggi, riporta Business Insider, funzionari di entrambi i paesi si sono incontrati in un paese terzo. Secondo quanto riferito, la Corea del Nord starebbe facendo pressioni affinché la riunione si svolga a Pyongyang, mentre, stando alla Cnn, Ulan Bator, la capitale della Mongolia, sarebbe stata scelta come possibile location neutrale.

Il capo dell’Intelligence sudcoreana ha annunciato a marzo che l’incontro tra Trump e Kim si dovrebbe tenere entro maggio. La Casa Bianca, tuttavia, ha esitato a impegnarsi nell’incontro, dicendo che la Corea del Nord deve prima fare passi “concreti” verso la denuclearizzazione. Kim ha già incontrato il presidente cinese Xi Jinping alla fine di marzo, in occasione del suo primo viaggio fuori dalla Corea del Nord da quando ha assunto la guida del paese.  Trump ha detto che c’è una “buona possibilità” di pace dopo i colloqui tra Cina e Corea del Nord, anche se ha aggiunto che le massime sanzioni e la massima pressione devono essere mantenute». 

Restano, però, forti dubbi sull’efficacia di simili colloqui. Ad esempio, l’esperto di politica asiatica Sean King, in una intervista su news.com.au ha avvertito gli alleati degli Stati Uniti che avrebbero potuto pagare il prezzo finale per qualsiasi accordo tra i due.

Da tempo la Corea del Nord alimenta i timori della terza guerra mondiale con minacce di attacchi missilistici contro gli alleati degli Stati Uniti, soprattutto Corea del Sud e Giappone.

Secondo King, i colloqui tra Donald Trump e Kim Jong-un potrebbero sì risparmiare gli Stati Uniti da attacchi futuri, ma potrebbero lasciare i suoi alleati nella regione vulnerabili alle ambizioni nucleari di Kim. «Il mio timore è che Trump faccia qualche affare con Kim e che alleggerisca le sanzioni. O, peggio, accetti qualcosa che lo risparmi dagli Icbm della Corea del Nord, ma che comunque renda il Giappone e la Corea del Sud vulnerabili ai missili a breve e medio raggio di Kim».

Antonio Albanese