COREA DEL NORD. Kim stanco dello stallo arringa le truppe 

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Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha fatto la sua prima apparizione pubblica il 26 marzo in una conferenza militare, durante la quale ha chiesto il rafforzamento delle forze militari del paese. La Korean Central News Agency, Kcna, il 27 marzo, ha riportato della riunione che univa ufficiali militari e funzionari politici a Pyongyang da lunedì a martedì, alla sua prima apparizione da quando ha partecipato alle elezioni legislative del paese il 10 marzo. 

Una serie di eventi hanno indicato la crescente frustrazione del Nord per l’andamento dei colloqui con gli Usa sulla denuclearizzazione. 

Secondo quanto riporta Korea JongAng Daily, la decisione di Kim di parlare alla conferenza suggerisce che Kim, dopo il fallimento del vertice in Vietnam, intende aumentare la forza militare nordcoreana se le trattative con gli Stati Uniti e la Corea del Sud non producessero un compromesso. 

A sostegno di questa lettura stanno sono gli appelli di Kim a trasformare «l’esercito popolare in un invincibile esercito d’élite». Kim ha invitato i partecipanti a «compiere la loro onorevole missione e dovere nella lotta per il rafforzamento delle compagnie in unità di combattimento d’élite che difendono devotamente il Comitato Centrale del Partito (…) tenendo sempre presente che la garanzia decisiva per migliorare la preparazione al combattimento sta nel rafforzare le compagnie», riporta Kcna.

Accanto a questa opzione politico militare occorre mettere, proprio alla luce dello stallo con Washington, i tentativi di Pyongyang di espandere i legami con la Russia. Il Cremlino ha annunciato che ci sarà una visita di stato di Kim a Mosca, primo viaggio in Russia dall’assunzione del potere nel 2011. Kim potrebbe essere alla ricerca di sostegno politico ed economico da parte della Russia per rafforzare la sua posizione negoziale in ulteriori colloqui con gli Stati Uniti, oltre a ridurre la sua dipendenza dalla Cina; paese dove è stato visto il suo capo negoziatore, Ri Su-yong, a Pechino il 26 marzo. Si tratta solo di una coincidenza che a Pechino ci sia il capo negoziatore degli Stati Uniti con la Corea del Nord, Stephen Biegun, che è lì per discutere proprio della denuclearizzazione nordcoreana con il ministero degli Esteri cinese.

Antonio Albanese