COREA DEL NORD. Kim: “Niente dialogo con Washington” e McMaster agita lo spettro della guerra 

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Il Consigliere della Casa Bianca per la Sicurezza Nazionale, H. R. McMaster ha sottolineato, il 19 dicembre, che gli Stati Uniti devono «agire con urgenza» per frenare le ambizioni nucleari della Corea del Nord.

Il Daily Caller riporta le dichiarazioni di McMaster: «Questo regime continua a perfezionare le sue capacità nucleari a lungo raggio, è un rischio che il mondo non può tollerare», ha detto McMaster che ha chiesto una maggiore pressione sul paese asiatico in coordinamento con gli alleati e i partner internazionali, sottolineando la necessità di un’adeguata attuazione delle sanzioni.

McMaster ha ripetutamente avvertito che «l’America è a corto di tempo per risolvere pacificamente questo problema, poiché il Nord sta rapidamente andando avanti con i suoi programmi di sviluppo nucleare e balistico (…) Penso che sia un rischio che aumenta ogni giorno», ha poi detto McMaster «Significa che siamo in gara. Siamo in gara per risolvere questo problema. Ci sono modi per affrontare questo problema senza un conflitto armato, ma è una gara perché la Corea del Nord si sta avvicinando sempre di più e non c’è ancora molto tempo».

Anche se McMaster ha dichiarato chiaramente che l’opzione militare non è certamente l’opzione preferita a causa dei rischi, ha detto che ci sono opzioni militari sul tavolo «Il presidente ci ha chiesto di continuare a perfezionare un’opzione militare se dovessimo utilizzarla», ha poi rivelato.

La Corea del Nord, nella stessa giornata, ha respinto l’ultima proposta del segretario di Stato americano, Rex Tillerson, di un dialogo senza precondizioni, dicendo che non ha alcun interesse nel piano di Washington per farla rinunciare al suo programma nucleare. Il Rodong Sinmun ha affermato che nulla è cambiato nella posizione di Pyongyang di avere armi nucleari, a prescindere dal fatto che Washington abbia offerto o meno colloqui senza vincoli: «Gli Stati Uniti stanno cercando di spostare la responsabilità per le tensioni sulla penisola coreana e su di noi con la sua offensiva di dialogo (…) 

Questa mossa serve a manipolare nuove risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che possono includere un blocco marittimo se non accettiamo il dialogo volto a discutere l’abbandono delle nostre armi nucleari. La Corea del Nord ha chiarito che non metterà le sue armi nucleari e i suoi missili sul tavolo dei negoziati se gli Stati Uniti non abbandoneranno la sua politica ostile nei confronti di Pyongyang (…) Non c’è alcun cambiamento nella nostra posizione, non ci sposteremo di un centimetro nella nostra marcia per il rafforzamento della nostra forza nucleare».

Antonio Albanese