COREA DEL NORD. Kim dà la sua parola sulla denuclearizzazione 

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La Corea del Sud sta ponendo le basi per il vertice del mese prossimo con la Corea del Nord e per quello tra Corea del Nord e gli Stati Uniti, entro maggio. L’Amministrazione di Moon Jae-in sta approfittando del favorevole momento diplomatico, cercando di realizzare una serie di vertici e incontri tra i due grandi eventi.

Il Korea Joongang Daily, riportando fonti della presidenza sudcoreana, afferma che il governo di Seul sta attualmente valutando la possibilità di organizzare un vertice supplementare tra Seul e Washington tra i vertici Seul-Pyongyang e Pyongyang-Washington.

Dopo la telefonata tra Moon e Trump del 16 marzo, la Casa Bianca ha rilasciato una dichiarazione secondo cui Trump intende incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un entro la fine di maggio, nonostante il cambio di vertice del dipartimento Stato: «Entrambi i leader hanno affermato l’importanza di imparare dagli errori del passato e si sono impegnati a mantenere uno stretto e continuo coordinamento per mantenere la massima pressione sul regime nordcoreano». 

Moon e Trump hanno convenuto che servono «azioni concrete, non parole», per raggiungere la denuclearizzazione permanente della penisola coreana.

Seul, poi, starebbe progettando anche un vertice bilaterale con Tokyo e un trilaterale con Tokyo e Pechino dopo l’incontro Moon-Trump intorno al 10 maggio. In una conversazione telefonica con il primo Ministro giapponese, Shinzo Abe, si sarebbe trovato l’accordo per tenere il trilaterale il più presto possibile, e una visita ufficiale di Moon in Giappone a breve. Non solo: Abe avrebbe aperto ad un vertice bilaterale con Pyongyang dopo l’incontro di Kim con Trump.

Di fronte al silenzio di Pyongyang, il 18 marzo, è stata messa in onda dalla Cbs un’intervista al ministro degli Esteri sudcoreano, Kang Kyung-ha, in cui ha espresso fiducia nell’impegno della Corea del Nord ad abbandonare il suo programma nucleare, affermando che Kim Jong un ha dato «la sua parola». 

«Ha dato la sua parola (…) Il significato della sua parola è piuttosto pesante, nel senso che questa è la prima volta che simili parole provengono direttamente dal leader supremo della Corea del Nord. E questo non è mai stato fatto prima».

Antonio Albanese