
Il primo satellite spia della Corea del Nord è “vivo”: il 27 febbraio sono stati rilevati cambiamenti nella sua orbita tali da suggerire che Pyongyang stesse controllando con successo il veicolo spaziale, anche se le sue capacità rimangono sconosciute.
Dopo due clamorosi fallimenti, la Corea del Nord ha messo in orbita con successo il satellite Malligyong-1 a novembre 2023. I media statali di Pyongyang hanno affermato di aver fotografato siti militari e politici sensibili in Corea del Sud, negli Stati Uniti e altrove, ma non hanno rilasciato alcuna immagine. I localizzatori radio indipendenti non hanno rilevato i segnali dal satellite, riporta Reuters.
La Delft University of Technology nei Paesi Bassi hanno detto che “con certezza il satellite è vivo”. Dal 19 al 24 febbraio, il satellite ha condotto manovre per aumentare il suo perigeo, o il punto più basso della sua orbita, da 488 km a 497 km, stando ai dati del Combined Space Operations Center degli Stati Uniti.
Anche il ministero della Difesa della Corea del Sud ha affermato di aver valutato che il satellite era in orbita, ma ha affermato che non commenterà ulteriormente le singole analisi. Il 26 febbraio, il ministro della Difesa Shin Won-sik ha detto che il satellite non mostrava alcun segno di svolgere altri compiti o di impegnarsi in ricognizioni.
“Al momento non possiamo essere sicuri che il satellite acquisisca con successo le immagini, almeno esegue manovre orbitali, quindi in questo senso è funzionale”, scrive l’università olandese.
La manovra di sollevamento dell’orbita è stata una sorpresa in quanto la presenza di un sistema di propulsione a bordo era inaspettata e i precedenti satelliti nordcoreani non erano mai stati manovrati.
Finché ci sarà carburante nel satellite, la Corea del Nord potrebbe decidere di prolungare la vita del satellite aumentandone l’altitudine quando fosse diventato troppo basso a causa del decadimento orbitale, in questo senso è vivo. La Corea del Nord ha promesso di lanciare altri tre satelliti spia nel 2024.
Anna Lotti