COREA DEL NORD. Il poker ICBM di Pyongyang

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La Corea del Nord intenderebbe vedere le reazioni dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump al lancio del missile iraniano e l’atteggiamento che prenderà nei suoi confronti l’Amministrazione Trump prima che Pyongyang testi un nuovo missile.

L’agenzia Yonhap riporta che il leader nordcoreano Kim Jong-un aveva annunciato nel suo discorso di Capodanno che il paese è entrato nella fase finale dei preparativi per test di un missile balistico intercontinentale, minaccia evidente che il Pyongyang è pronta a sviluppare un missile balistico nucleare in grado di colpire gli Stati Uniti continentali.

In risposta, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso di fermare le capacità nordcoreane dei misisli Icbm, affermando che lo sviluppo nordcoreano di un missile nucleare in grado di colpire gli Stati Uniti «non accadrà».

L’amministrazione Trump ha dimostrato molta durezza sul test missilistico dell’Iran. Il dipartimento del Tesoro ha posto nuove sanzioni sul test missilistico. Mike Flynn, consigliere per la Sicurezza Nazionale, ha detto che gli Usa hanno dato un preavviso all’Iran. Alla domanda, poi, se Trump fosse disposto a prendere in considerazione l’opzione militare, lo stesso presidente ha detto: «Nessuna opzione è esclusa».

Trump e la sua Amministrazione non hanno delineato ancora come sarà la loro politica verso la Corea del Nord e se sarà simile a quella iraniana.

La Casa Bianca sta avviando una revisione della politica verso la Corea del Nord per determinare ciò che potrebbe fare per evitare che la Corea dl Nord possa colpire gli Usa, secondo il Financial Times.

I risultati di una simile revisione avranno un impatto importante sui calcoli di Pyongyang, che guideranno la strategia a lungo termine di Kim Jong-un.

I nordcoreani non avrebbero ancora chiaro ciò che gli Stati Uniti potrebbero fare in risposta ad un loro test Icbm.

Se decidessero di testare un Icbm o se effettuassero un nuovo test nucleare, Kim Jong-un avrebbe rinunciato a qualsiasi speranza di coinvolgere in un dialogo gli Stati Uniti e avrebbe scelto di assicurarsi un deterrente nucleare.

Tommaso dal Passo