COREA DEL NORD. I missili di Kim possono colpire il territorio USA

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Il missile balistico intercontinentale lanciato venerdì dalla Corea del Nord potrebbe potenzialmente raggiungere qualsiasi punto degli Stati Uniti se lanciato con un’angolazione normale, secondo gli esperti militari Usa, e Pyongyang potrebbe mostrare i suoi progressi come avvertimento a Washington.

Il missile, che si ritiene essere il nuovo missile balistico intercontinentale Hwasong-17 di Pyongyang, ha volato fino a 6.000 chilometri su una traiettoria più alta del solito e ha raggiunto una velocità massima di Mach 22 prima di atterrare nella zona economica esclusiva del Giappone. Si è trattato di un risultato molto migliore rispetto a quello ottenuto all’inizio del mese con lo stesso modello, che indica un progresso costante del programma missilistico del Paese, riporta Nikkei.

Il ministro della Difesa giapponese, Yasukazu Hamada, ha dichiarato ai giornalisti venerdì scorso che la sua gittata “potrebbe superare i 15.000 km” su una traiettoria normale, il che metterebbe a portata di mano gli Stati Uniti continentali.

Secondo il ministero della Difesa giapponese, questo è stato il settimo lancio di un missile di classe Icbm da parte di Pyongyang nel 2022, più dei tre registrati nel 2017, un periodo di forti tensioni con gli Stati Uniti, mentre Washington, Seoul e Tokyo stanno compiendo passi verso una più stretta cooperazione in materia di difesa.

Pyongyang sembra segnalare agli Stati Uniti di essere pronta a rispondere a qualsiasi attacco missilistico americano in caso di conflitto nella penisola coreana. La minaccia per gli Stati Uniti diventerebbe ancora più significativa se Pyongyang sviluppasse una testata nucleare da montare su questi missili.

Una domanda fondamentale è se il missile possa resistere all’elevato calore e alla pressione del rientro atmosferico, una necessità per un attacco efficace e preciso.

I missili intercontinentali sono spinti da razzi che devono separarsi dalla parte del missile che trasporta il carico utile prima di ricadere nell’atmosfera. Alcuni osservatori suggeriscono che questa fase sia stata al centro dell’ultimo test.

I funzionari sudcoreani ritengono che il lancio di venerdì abbia coinvolto lo stesso modello lanciato dalla Corea del Nord il 3 novembre scorso. Quel lancio ha raggiunto un’altitudine di 1.920 km e una velocità di 15 Mach. L’esercito sudcoreano ha riscontrato un “fallimento in volo”, con il veicolo di rientro che ha perso velocità dopo la separazione.

L’opinione prevalente è che entrambi i lanci abbiano coinvolto il missile intercontinentale Hwasong-17, mostrando i progressi di un’arma che l’esercito sudcoreano aveva valutato come ancora incompleta. I funzionari hanno sostenuto che un Icbm lanciato dal Nord il 24 marzo, che ha raggiunto un’altezza di oltre 6.000 km, era in realtà un Hwasong-15, un modello precedente, e non un Hwasong-17 come Pyongyang aveva affermato.

Luigi Medici

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