COREA DEL NORD. I calendari dividono i ricchi dai poveri

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L’inflazione in Corea del Nord ha fatto salire alle stelle anche il prezzo dei calendari emessi dal governo, al punto che sono diventati uno status symbol che separa ricchi e poveri nel paese.

Ogni dicembre il governo dava ad ogni famiglia un calendario ufficiale di una pagina che segnava le date gregoriane e Juche; ma negli ultimi anni le famiglie hanno dovuto pagarli e ci sono disponibili diversi tipi di calendari.

Stato a quanto riporta Radio Free Asia, i calendari di sei pagine su due lati con foto a colori che dedicano una pagina individuale per ogni mese, stampati nella capitale Pyongyang, sono quelli che costano di più. Ogni provincia ha anche diversi calendari stampati localmente che sono più economici e sono di qualità inferiore.

I calendari del 2021 sono stati pubblicati in ritardo a causa della pandemia; la chiusura della frontiera con la Cina e la sospensione del commercio hanno reso scarsa la carta e l’inchiostro importati, e a metà gennaio la gente non aveva ancora ricevuto i calendari. Nel 2022 persistono gli stessi problemi dell’anno scorso. Un secondo anno senza importazioni ha rovinato l’economia della Corea del Nord e peggiorato la carenza di cibo. In queste condizioni, il prezzo dei calendari è aumentato fino a quattro volte, e solo quelli abbastanza fortunati da non avere problemi economici possono anche pensare a quale calendario “regalato dal governo” vogliono comprare.

Oltre ai calendari di Pyongyang, ci sono due o tre calendari stampati localmente disponibili per i residenti delle province.

Un calendario di sei pagine di Pyongyang l’anno scorso costava 10 yuan, pari a 1,57 dollari, ma quest’anno costano tra i 30 e i 40 yuan, o il costo di diverse decine di chilogrammi di mais, secondo le fonti nordcoreane di Rfa. La produzione di calendari è stata ritardata ancora di più rispetto all’anno scorso nella provincia nord-orientale di North Hamgyong, a causa della scarsità di marinerie prime.

«Il calendario nazionale ufficiale, con un mese separato su ogni pagina, ha un prezzo imposto dal governo di 3.000 won, 0,60 dollari. Ci sono copie limitate di questo calendario distribuite ad ogni azienda e unità statale. Questi calendari vengono contrabbandati e vengono scambiati sul mercato al prezzo ridicolmente alto di 30-40 yuan, pari a 4,70-6,30 dollari», riporta Rfa.

Lucia Giannini