COREA DEL NORD. Fucilazioni, COVID19 e spionaggio

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La Corea del Nord utilizza la capitale austriaca Vienna come hub per lo spionaggio oltreoceano e come centro per il contrabbando. Bloomberg News riporta che la capitale austriaca è stata a lungo un centro di contrabbando per il regime nordcoreano e una porta d’accesso all’Europa per le spie nordcoreane.

Secondo fonti di intelligence occidentali, la rete di spionaggio della Corea del Nord nell’Unione Europea è ampia, e ci sono circa dieci agenti del ministero della Sicurezza di Stato nordcoreani a Vienna. Oltre alla raccolta di informazioni di base, la missione primaria degli agenti è quella di tenere sotto sorveglianza le ambasciate e i diplomatici del regime.

Bloomberg ha detto che gli agenti sorvegliano anche le operazioni di approvvigionamento illegale, conducono indagini sulle persone scomparse e recuperano i funzionari che sono stati convocati in patria.

Vienna potrebbe diventare più importante per Pyongyang se il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden convincesse la Corea del Nord a prendere in considerazione la possibilità di dismettere il suo programma nucleare, dato che Vienna potrebbe potenzialmente svolgere un ruolo di monitoraggio in quanto sede dell’agenzia Onu per il nucleare, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.

Il contrabbando oltre ad avere rivolti spionistici internazionali, è fiorente in patria e recentemente, la Corea del Nord ha giustiziato un contrabbandiere per aver violato le misure di quarantena per Covid-19.

Stando a Radio Free Asia, Rfa, il fatto può essere interpretato come un’indicazione che il regime, nonostante le ripetute affermazioni di avere zero infezioni da Covid-19, è preoccupato per la diffusione del virus mortale.

Il Comitato centrale del Partito dei lavoratori al potere ha elevato le misure di quarantena d’emergenza a «misure di quarantena d’emergenza di altissimo livello», aveva ripotato la scorsa settimana sempre Rfa, citando una fonte nel Nord.

Il Comitato ha anche imposto una serie di misure sempre più severe di recente, riporta Korea Times, con il timore che frequenti attraversamenti di frontiera possano portare nel paese il virus dalla Cina. Tuttavia, i contrabbandieri hanno continuato a portare merci cinesi in Corea del Nord.

Un plotone d’esecuzione avrebbe giustiziato un contrabbandiere sulla cinquantina davanti ai residenti locali in una zona di confine: «L’esecuzione pubblica è avvenuta perché la vittima è stata accusata di aver violato la quarantena proprio prima che le misure di emergenza di altissimo livello entrassero in vigore intorno al 20 novembre».

Si è avuta anche notizia che un cambiavaluta nella zona di confine è stato giustiziato in pubblico per aver violato le misure di quarantena, per le stesse motivazioni.

Antonio Albanese