È stata resa pubblica una nuova posizione ufficiale in Corea del Nord subito sotto la guida suprema Kim Jong Un tanto da poter essere considerato il secondo in comando.
Stando a Yonhap, la persona che probabilmente sarà nominata per quella posizione, è Jo Yong Won, 63 anni, che ha scalato la nomenklatura dal 2015 e sembra perfettamente posizionato per un tale ruolo.
La nomina conferisce una notevole autorità aggiuntiva a un uomo che ultimamente ha posseduto il ruolo di gestore della politica di Kim in alto e in basso: è il direttore del Dipartimento Guida e Organizzazione del Partito. Stante la presenza al comando della dinastia Kim, secondo in comando non equivale a successore designato.
È molto più probabile che la nomina di Jo Yong Won come numero due sia intesa ad aiutare a prolungare la vita di Kim Jong Un che ha gravi problemi di salute mentre i figli piccoli del numero uno crescono, in modo che uno di loro possa succedergli.
Sempre Yonhap, riportava nei giorni scorsi che Kim Jong Un non è stato visto in pubblico per più di tre settimane, dando di nuovo adito a una serie di speculazioni sula sua morte.
Il regime dei Kim è una dinastia familiare e nulla suggerisce che Jo vi appartenga. Né c’è alcuna indicazione che sia in competizione con qualche membro della famiglia, come la sorella di Kim Jong Un, Yo Jong.
Ora, riguardo al nuovo arrivato, Jo Yong Won ha dato prova di sé quando alla fine dell’anno scorso, riporta Asia Times, il problema era l’abuso sessuale dilagante da parte dei membri della nomenklatura: Yong Won ha fatto fucilare i colpevoli. Questa “seria applicazione” delle regole è stata notata, anche all’estero, intorno a Capodanno, quando ha ricevuto una grande promozione.
Ma Kim Jong Un è chiaramente preoccupato per una serie più ampia di problemi rispetto a molti membri della nomenklatura nordcoreana che lo mettono in cattiva luce: la sua politica economica senza speranza è ciò che sta veramente rovinando quel poco che è rimasto dell’alluce dei Kim, e gli ultimi documenti pubblicati dalla stampa di regime lasciano intendere il bisogno percepito del regime di disciplinare la società nordcoreana.
Tommaso Dal Passo