COREA DEL NORD. Dopo i missili nucleari, le forze speciali di Pyongyang

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La Corea del Nord ha probabilmente le più grandi forze speciali nel mondo: oltre duecentomila uomini e donne, addestrati nella guerra non convenzionale, una minaccia asimmetrica per i nemici del regime. Le forze convenzionali del Paese hanno dovuto affrontare l’obsolescenza di mezzi e apparecchiature: hanno pochi carri armati T-72, ma molti T-62, ad esempio. I mezzi corazzati di Pyongyang sono quindi decisamente inferiori alle forze Usa e della Corea del Sud, riporta The National Interest.

Però, la Corea del Nord ha aumentato l’importanza delle sue forze speciali. Pyongyang ha venticinque forze speciali e brigate speciali, e cinque battaglioni speciali, progettati per intraprendere missioni di attacco frontale dalla Dmz. L’Ufficio per l’orientamento e la formazione della fanteria leggera, parte dell’esercito popolare coreano, funge da comando coordinato delle forze speciali.

Di duecentomila commando nordcoreani, circa 150 mila appartengono alla fanteria leggera. La loro missione è infiltrarsi o passare le linee nemiche per attacchi dietro le linee. Undici delle brigate delle forze speciali della Corea del Nord sono brigate di fanteria leggera e ci sono piccole unità di fanteria leggera incorporate nelle singole divisioni di combattimento nordcoreane.

Le brigate speciali dell’aeronautica svolgono operazioni strategiche, inclusi lanci per prendere terreni e infrastrutture critiche. Le forze aeree nordcoreane hanno come obiettivo aeroporti nemici, edifici del governo sudcoreano, strade e vie principali per impedirne il sabotaggio. Ogni brigata è organizzata in sei battaglioni di fanteria di volo con una forza totale di 3.500 uomini. Non disponendo di trasporti a lungo raggio, queste non possono operare oltre la penisola coreana.

Inoltre, la Corea del Nord ha otto “brigate di cecchini“, tre per l’esercito popolare, tre per l’aeronautica e due per la marina. Ognuna ha circa 3.500 uomini, organizzati in sette o dieci battaglioni di “sniper”. Queste unità hanno un’ampia varietà di ruoli: sono analoghe agli Us Army Rangers, Us Special Forces e ai Navy Seal. A differenza delle loro controparti americane, sembra che alcune di queste unità siano in grado di combattere in maniera convenzionale.

I cecchini sono addestrati per ricognizioni strategiche e in missioni di “azione diretta”, tra cui missioni di assassinio, incursioni contro obiettivi di alto livello militari e obiettivi economici, sabotaggio, rottura del sistema di riserva della Corea del Sud, consegna coperta di armi e campagne di guerriglia anti-governative in Corea del Sud. Spesso vestono divise militari sudcoreane o statunitensi. Un plotone da trenta a quaranta soldati per brigata dell’esercito è costituito esclusivamente da donne, addestrate per condurre operazioni di combattimento vestite da civili.

Infine, il Reconnaissance Bureau ha quattro battaglioni di ricognizione; sono battaglioni di cinquecento uomini addestrati a operare attraverso la Dmz. Probabilmente hanno una conoscenza altamente classificata di entrambe le difese, proprie e nemiche, della zona demilitarizzata.

Le forze speciali sono generalmente destinate ad operare dietro le linee nemiche, e la Corea del Nord impiega notevoli, anche se spesso obsoleti, mezzi per farle arrivare.

Le forze speciali nordcoreane si sono evolute in qualcosa di molto più pericoloso. La loro capacità di avere armi nucleari, chimiche, biologiche o radiologiche potrebbe, se impiegata, uccidere migliaia di civili.

Antonio Albanese