COREA DEL NORD. Distensione anti sanzioni ONU

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La Corea del Nord starebbe puntando ad attutire l’impatto delle sanzioni, rafforzando i legami con la Corea del Sud.

Nell’attesa che si tenga presto un vertice intercoreano, la cui tempistica resta imprecisata, il Korea Defence and Security Forum ha detto che il Nord «manterrà un’atmosfera adatta per i colloqui con aperture di pace, nel tentativo di superare l’impatto delle sanzioni economiche (…) Non può superare le sanzioni da sola, quindi cercherà una svolta attraverso il governo sudcoreano», riporta Upi.

È probabile che Pyongyang proponga continui scambi tra le due Coree così come la riapertura del complesso industriale comune di Kaesong e la ripresa dei programmi turistici nel Monte Kumkang, oggi fermi.

Con quattro serie di sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite imposte l’anno scorso e la campagna in corso di Washington per imporre la massima pressione su Pyongyang, Radio Free Asia riportava che la Corea del Nord è alle prese con una crisi di approvvigionamento di carburante che via via sta peggiorando.

La risoluzione 2397 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, adottata a dicembre dopo che Pyongyang ha condotto nuovi test sui missili balistici intercontinentali Hwasong-15, prevede una riduzione di quasi il 90% delle importazioni di prodotti petroliferi raffinati. Da allora, il prezzo della benzina nella Corea del Nord è triplicato arrivando a 18.225 Won nordcoreani al chilo, mentre i prezzi del gasolio sono balzati a 18.000.

Ma nonostante questo, Pyongyang continua a scagliarsi contro gli Stati Uniti accusati, questa volta, di aver pianificato e condotto, alla vigilia delle Olimpiadi, assieme alla Corea del Sud, una nuova esercitazione militare chiamata Warrior Strike «con il pretesto di migliorare le abilità per rimuovere armi nucleari e missili della Rpdc», riporta Kcna.

A questo proposito, in un editoriale del Rodong Sinmun del 19 febbraio si afferma: «Non è nient’altro che un atto provocatorio di guerrafondai per tenere sotto controllo il miglioramento del rapporto intercoreano ad ogni costo. Fin dall’inizio, gli Stati Uniti non volevano vedere il miglioramento delle relazioni intercoreane e hanno fatto solo cose dannose (…), aggravando deliberatamente la situazione (…) Gli Stati Uniti sono proprio quelli che acuiscono le tensioni sulla penisola e ostacolano la riunificazione della nazione coreana».

Antonio Albanese