Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha detto di essere pronto a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong Un senza condizioni per porre fine al difficile rapporto tra i loro paesi. Stando a quanto riporta il quotidiano nipponico Sankei Shimbun, le aperture di Abe arrivano dopo aver incontrato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Washington in cui lo ha ringraziato per aver sollevato con Kim, nel summit di febbraio, il tema di giapponesi rapiti dalla Corea del Nord. «Voglio incontrare il presidente Kim Jong Un incondizionatamente e parlare con lui francamente e con mente aperta (…) È più che importante che il nostro paese sia attivo nell’affrontare la questione (…) Non possiamo spezzare la reciproca sfiducia tra Giappone e Corea del Nord se non affronto direttamente Kim. Spero che sia un leader in grado di prendere una decisione strategica e flessibile su ciò che è meglio per la sua nazione», ha detto anche Abe nell’intervista.
Abe, un falco in politica estera, ha recentemente ammorbidito la sua retorica nei confronti di Pyongyang, chiedendo un vertice con Kim per risolvere la disputa sui passati sequestri di cittadini giapponesi da parte di agenti nordcoreani. Risolvere la questione dei giapponesi rapiti da agenti nordcoreani decenni fa per addestrare le spie del Nord è stata per anni una condizione giapponese per migliorare i legami diplomatici ed economici con la Corea del Nord.
Anche il Giappone, come gli Stati Uniti, sta cercando di porre fine ai programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord. Nel 2002, la Corea del Nord ha detto di aver rapito 13 giapponesi negli anni Settanta e Ottanta. Il Giappone ritiene che 17 dei suoi cittadini siano stati rapiti, cinque dei quali sono stati rimpatriati. Otto sono stati dichiarati morti dalla Corea del Nord, mentre quattro non sono mai entrati nel paese.
Tokyo è stata una delle maggiori potenze regionali contraria alla Corea del Nord, ed è stata descritta in ton foschi dalla propagandi di Pyongyang nonché “obbiettivo” dei missili nordcoreani lanciati verso il suo territorio.
Fino alla fine del 2017, la Corea del Nord ha ripetutamente testato missili che volavano verso o sopra il Giappone, scatenando pesanti reazioni e alimentando la posizione dura contro Pyongyang. Tuttavia, il Giappone si trova ora a lottare per mantenere la propria rilevanza sulla questione in rapida evoluzione della Corea del Nord, mentre Kim espande la sua cerchia diplomatica.
Kim ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin la scorsa settimana dopo i numerosi incontri con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente cinese Xi Jinping e il presidente sudcoreano Moon Jae-in.
Abe ha anche detto al Sankei che aveva chiesto a Trump di contribuire a risolvere il problema dei rapimenti quando ha tenuto colloqui alla Casa Bianca. Trump terrà un altro incontro con Abe a fine maggio, quando visiterà il Giappone come primo capo di stato straniero a incontrare l’imperatore Naruhito, salito al trono il 1 maggio.
Il Giappone è l’unica potenza regionale coinvolta nella crisi nucleare della Corea del Nord che non ha ancora avuto un vertice con il leader del Nord. L’ultimo incontro tra i leader del Giappone e della Corea del Nord è stato nel 2004, quando il primo Ministro giapponese, Junichiro Koizumi, ha incontrato Kim Jong-il.
Antonio Albanese