COREA DEL NORD. Abbassati gli obiettivi finanziari

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A causa del peggioramento del commercio legato alle sanzioni internazionali, la Corea del Nord ha ridotto l’obiettivo dei guadagni in valuta estera da parte dei suoi lavoratori all’estero, ma anche con un simile abbassamento l’obiettivo incontra delle difficoltà ad essere centrato.

L’obiettivo ora è stato abbassato del 15 per cento, riporta Radio Free Asia, Rfa: «Le autorità nordcoreane hanno riconosciuto che è difficile ora per i propri lavoratori guadagnare valuta straniera a causa delle sanzioni delle Nazioni Unite».

La maggior parte dei lavoratori nordcoreani inviati all’estero non hanno raggiunto il loro obiettivo dello scorso anno: «Le autorità hanno preso in considerazione queste circostanze e hanno deciso di adeguare l’obiettivo. In caso contrario, ci possono essere vari effetti collaterali, come le defezioni, se le autorità continuassero a ordinare cose impossibili».

Le famiglie dei lavoratori nordcoreani all’estero sono spesso tenute in ostaggio per scoraggiare defezioni imbarazzanti per il regime; inoltre il numero di lavoratori inviati all’estero è stato anche ridotto per evitare che concorrenza non necessaria tra i diversi gruppi commerciali della Corea del Nord.

Inoltre, i lavoratori nordcoreani inviati all’estero spesso trovano difficile ora riuscire a coprire le proprie spese di soggiorno; solo un piccolo numero di questi lavoratori ha guadagnato la quota assegnata a sostegno di un programma di acquisto di fertilizzanti per le aziende della Corea del Nord, ad esempio, aggiungendo che questi lavoratori ora hanno il compito di reperire i fondi per la costruzione di una ferrovia turistica sulla Baekdu Mountain.

La cooperazione economica tra le due parti della penisola coreana si è nel frattempo completamente fermata, riducendo ulteriormente i guadagni di valuta straniera.

Precedentemente visto come un simbolo della cooperazione, Kaesong è stato chiuso nel febbraio 2016, dopo che la Corea del Nord ha ordinato a tutti sudcoreani di abbandonare il complesso, confiscando i beni della Corea del Sud, e mettendo l’area sotto controllo militare.

La decisione è venuta il giorno dopo che la Corea del Sud ha annunciato che stava tirandosi fuori da Kaesong come rappresaglia per i test nucleari e missilistici a lungo raggio della Corea del Nord effettuati all’inizio dell’anno.

Tommaso dal Passo