L’esercito colombiano ha localizzato nelle loro ricerche antiterrorismo una baia con due droni carichi di esplosivi che appartengono al gruppo Farc-Ep, i cui uomini sono presenti nelle zone limitrofe al confine venezuelano. Recentemente un gruppo di dissidenti delle Farc ha rigettato apertamente gli accordi di pace firmati a L’Avana e ha dichiarato riaperte ostilità a causa del, a suo dire, mancato rispetto degli stessi da parte del governo del presidente Duque. A sua volta il governo colombiano ha accusato il Venezuela di Maduro di voler destabilizzare la Colombia appoggiando la nuova fase della rivolta del Farc.
I due droni sono del tipo SZ DJI Technology Co Phantom 4, dei quadricotteri insomma, sono stati trovati, confiscati e distrutti grazie alle informazioni dei cittadini, che hanno permesso ai membri del Battalion Against Drug Trafficking No. 4, parte della Drug Trafficking Brigade, riporta Infodefensa, di andare nell’area rurale del comune di Tumaco, dipartimento di Nariño-parte sud-occidentale del paese, dove è stata trovata una baia, scoperta dai membri del gruppo artificieri Marte dell’esercito colombiano.
I droni erano stati caricati con carichi tra i 500 e i 600 grammi di esplosivo plastico, nonché con le rispettive micce a lenta combustione, detonatori e materiale shrapnel costituito da chiodi, dadi e bulloni. Come confermato dalle fonti militari riportate da Infodefensa, questi Uav sarebbero stati armati da membri del Fronte di Oliver Sinisterra dei dissidenti delle Farc, per poi essere usati contro obiettivi non identificati al momento.
Secondo gli specialisti riportati dal portale colombiano, questi tipi di droni sono per uso commerciale e possono essere acquistati nei supermercati a prezzi vicini a 1.200 dollari, con una capacità di carico fino a un chilogrammo e in grado di ospitare i sistemi Servos, cioè un motore elettrico che aziona una leva tramite telecomando, che facilita il rilascio di carichi in volo.
Luigi Medici