COLOMBIA. Santos invita a essere generosi con i profughi venezuelani

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Il presidente Juan Manuel Santos ha invitato i cittadini colombiani a mostrare generosità nei confronti dei venezuelani in fuga dalla crisi che ha devastato e sta devastando il paese vicino.

«Vorrei chiedere a tutti i colombiani di evitare la xenofobia e le ostilità nei confronti dei venezuelani», ha detto Santos nella città di confine di Cucuta. «È facile manipolare il dolore delle persone, ed è per questo che chiedo ai candidati in carica di evitare di usare questa situazione per esacerbare la paura a fini elettorali», ha detto Santos.

Il presidente colombiano ha ricordato ai cittadini della Colombia che i venezuelani erano stati «molto generosi verso i colombiani» negli ultimi decenni, quando milioni di loro emigrarono in Venezuela alla ricerca di un futuro migliore come lavoratori dell’industria petrolifera. «Siamo di fronte a una situazione nuova e dobbiamo affrontarla insieme. Tutti noi dobbiamo venirne fuori insieme», ha detto Santos riferendosi all’enorme numero di venezuelani che entrano nel paese, riporta Efe.

Santos ha dato la responsabilità morale della situazione attuale alle politiche del presidente venezuelano Nicolas Maduro e ha criticato il suo rifiuto di accettare l’aiuto umanitario di ogni tipo che la Colombia gli ha offerto: «Ha chiesto a Maduro di “lasciare che i colombiani aiutino almeno a fermare la sofferenza del popolo venezuelano causata dalla fame e dalla mancanza di farmaci”».

Il presidente colombiano ha detto che, così come è nel migliore interesse degli Stati Uniti per promuovere lo sviluppo centroamericano e non costruire un muro per tenere fuori i migranti da quella regione, «la soluzione migliore è quello di consentire l’aiuto umanitario in Venezuela».

Ci sono attualmente 550 mila venezuelani che vivono in Colombia, più 37 mila che attraversano il confine ogni giorno, molti dei quali cercano di comprare cibo e medicinali. Tutti passano lungo il ponte internazionale Simon Bolivar che collega appunto la città colombiana di Cucuta con quella venezuelana di San Antonio di Tachira. Ogni giorno si crea quotidianamente una lunga fila di disperati; migliaia di persone in difficoltà oltrepassano il ponte  e molti sono quelli decidono di non rientrare in territorio venezuelano.

Lucia Giannini