L’afflusso di immigrati venezuelani in fuga dalle difficoltà economiche costa alla Colombia circa lo 0,5% del suo prodotto interno lordo all’anno. Lo ha detto il presidente colombiano Ivan Duque il 28 settembre, equivalente a circa 1,5 miliardi di dollari.
I venezuelani si sono riversati nei paesi di tutta la regione per sfuggire alle carenze di cibo e medicine e ad una profonda crisi economica iperinflattiva. La Colombia, che condivide un poroso confine orientale con il Venezuela chavista, ha finora sostenuto il grosso degli arrivi.
Ad oggi, quasi un milione di immigrati venezuelani vivono in Colombia, ha detto Duque dopo un incontro con Jorge Familiar, il vice presidente della Banca Mondiale, riporta Reuters. «L’impatto fiscale della crisi migratoria potrebbe essere di circa lo 0,5% del Pil, ovviamente vogliamo vedere come questo si riflette nella salute, nell’istruzione, nelle infrastrutture, in molti beni pubblici», ha detto Duque.
La Banca Mondiale pubblicherà un rapporto sull’impatto fiscale e sociale della crisi sulla Colombia nelle prossime settimane, ha poi annunciato Familiar. «Questa è una questione regionale e richiede una risposta regionale», ha detto Familiar. «Abbiamo creato il rapporto che sarà presentato in tandem con alcune agenzie delle Nazioni Unite, quelle che si occupano di migrazione e rifugiati».
Dal 2015, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Unhcr, più di 1,6 milioni di venezuelani hanno lasciato il loro paese, con il 90 per cento che arriva nei paesi sudamericani vicini.
A fine agosto, l’Oim e l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Unhcr, hanno invitato i paesi dell’America Latina a semplificare l’ingresso per i venezuelani: più di 1,6 milioni di venezuelani, infatti, ha lasciato il paese dal 2015. I paesi colpiti dai flussi migratori hanno ripetutamente chiesto maggiori aiuti per aiutarli a far fronte ai bisogni dei migranti.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro e altri alti funzionari del Partito Socialista venezuelano hanno respinto queste cifre sull’immigrazione, in quanto derivanti da allarmismo politico e “notizie false” che giustificano l’intervento straniero negli affari del paese.
Graziella Giangiulio