Nella prima metà del 2012, in Colombia si sono registrati 61 attacchi contro le infrastrutture energetiche da parte dei due principali gruppi ribelli del paese.
Con un aumento pari a tre volte rispetto allo stesso periodo nel 2011. Gli attacchi contro il personale addetto agli impianti che forniscono o producono energia e infrastrutture è continuato per tutto luglio, tra cui due attacchi contro la Covenas Cano Limon-Pipeline, due attacchi al Pipeline Transandino, due sequestri e due omicidi. A differenza degli attacchi coordinati su vasta scala che erano comuni nel 1990, la maggior parte degli attacchi condotti negli ultimi anni hanno coinvolto semplici ordigni esplosivi con la rottura piccole sezioni del gasdotto. Questo picco di violenza potrebbe avere un impatto negativo il futuro del settore energetico in Colombia, soprattutto considerando che Ronda Colombia 2012 – un giro importante di concessioni nel settore energetico – è attualmente in corso e si concluderà nel mese di novembre. Nonostante l’aumento degli attacchi, le richieste e proposte per Ronda Colombia 2012 continuano a crescere. L’Ente Nazionale Idrocarburi ha annunciato che 68 aziende hanno già sollecitato informazioni su 109 blocchi. Evidentemente gli attacchi non hanno scoraggiato gli investimenti esteri diretti. Guardando al futuro, i dati di stoccaggio e produzione suggeriscono che se la Colombia vuole continuare a cavalcare l’onda di energia, deve espandere le operazioni al di fuori delle aree tradizionali di produzione e guardare averso Los Llanos e Magdalena Medio. Il 29 per cento delle riserve petrolifere della Colombia e il 47 per cento delle sue riserve di gas naturale si trovano nei bacini instabili di Choco, Tumaco, Caguan-Putumayo, Cauca-Patia, Vaupes-Amazonas e Sinu-San Jacinto. Questi cinque bacini rappresentano attualmente solo il 4 per cento della produzione totale di greggio e nessuno della produzione di gas naturale a causa della loro insicurezza endemica. Il problema dunue rimane, perché se da un lato la Colombia si estende su un territorio ricco dal punto di vista energetico, dall’altro rimane il pericolo delle estorsioni, attacchi dei ribelli e paramilitari.