Clean energy, investimenti sicuri e proficui

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USA – Washington D.C. Il costante aumento dei prezzi dei combustibili fossili, un uso più sostenibile delle risorse, l’esigenza di una maggiore sicurezza di approvvigionamento energetico, unitamente agli incentivi ed a tempi di ritorno degli investimenti relativamente brevi, spingono gli investitori verso le fonti energetiche rinnovabili, che stanno assumendo un peso sempre più rilevante nella bilancia energetica mondiale.

Nel 2011, secondo l’ultimo rapporto del Worldwatch Institute Continued Growth in Renawable Energy Investments, gli investimenti privati nelle rinnovabili sono stati di 257 miliardi di dollari, facendo registrare un +17% rispetto al 2010. Il 65% di questi sono andati ai Paesi industrializzati, mentre solo 89 miliardi hanno raggiunto i Paesi in via di sviluppo; Cina, Brasile e India da soli hanno“incassato” 71 miliardi, con quest’ultimo che risulta essere lo Stato con il maggior tasso di crescita (+62% rispetto al 2010). La Cina, però, con 52 miliardi conferma il primato degli investimenti nelle fonti pulite davanti agli Stati Uniti. Nel fotovoltaico sono stati investiti 147 miliardi a fronte degli 84 nell’eolico, degli 11 nelle biomasse e tecnologie di recupero di energia da rifiuti, dei 6 nel mini idroelettrico e dei 3 nella geotermia. È importante sottolineare, inoltre, che, nello stesso anno, gli investimenti netti in nuova capacità produttiva per le rinnovabili hanno superato quelli per la produzione fossile.

Nel primo semestre del 2012 gli investimenti nelle rinnovabili sono stati 108 miliardi, 18 in meno rispetto al 2011, a causa della crisi finanziaria occidentale e della progressiva riduzione degli incentivi. Le prospettive future del settore sono comunque positive, considerata anche la recente conferma alla presidenza degli Stati Uniti di Barack Obama, da sempre sostenitore della green economy e delle tecnologie energetiche pulite.

Ad oggi investire nelle rinnovabili può essere più sicuro e remunerativo di altre forme di investimento. La realizzazione di un impianto alimentato con fonti energetiche pulite, però, deve necessariamente tener conto di analisi di fattibilità volte a valutare: il potenziale energetico disponibile; la produzione annua di energia, attraverso l’individuazione della tecnologia di conversione più adatta; l’investimento iniziale; i flussi di cassa annua; la redditività dell’investimento. I costi dell’impianto sono commisurati alla potenza nominale dello stesso edipendono per la maggior parte dai materiali necessari a realizzarlo, che rappresentano anche il 70% del totale, mentre i restanti sono relativi alla progettazione, all’istallazione, alla manutenzione. Le tecnologie rinnovabili, tuttavia, beneficiano dell’economia di scala per la quale il costo di ogni KW di energia è minore quanto più grande è l’impianto che lo produce.

Negli ultimi anni, grazie al deflazionamento dei costi dei materiali e agli incentivi, il tempo di ritorno dell’investimento nelle rinnovabili si è drasticamente ridotto, rendendo più alti i ricavi derivanti, ad esempio, dalla vendita dell’energia elettrica o dei Certificati Verdi. Secondo un rapporto pubblicato da SBI Energy,è il solare ad avere maggior Roi, con tempi di ammortamento che vanno dai 3 ai 5 anni. Va tenuto presente, inoltre, che la convenienza dell’investimento è maggiore se l’energia generata viene utilizzata da chi la produce, perché il costo d’acquisto dell’energia dagli operatori di mercato è superiore al prezzo di vendita dell’energia prodotta.

Le energie pulite rispetto ai combustibili fossili hanno il vantaggio di abbattere le esternalità negative, cioè quei costi che non rientrano nel prezzo di mercato e non vengono sostenuti direttamente dai produttori e dai consumatori, ma dalla società nel suo complesso in termini di inquinamento e danni alla salute pubblica. L’Enea stima che il costo delle esternalità negative dovuto allo sfruttamento del carbone e del gas sia, rispettivamente, di 1,40 e 0,75 Cent €/kWh, mentre per il fotovoltaico e l’eolico si attesta a 0,70e 0,08 Cent €/kWh.

L’azienda che utilizza fonti energetiche rinnovabili, oltre agli immediati vantaggi economici beneficia di un ritorno di immagine positiva ed una maggiore visibilità mediatica e pubblicitaria. Questo perché vi è una sensibilità sempre crescente da parte dell’opinione pubblica e dei media rispetto alle tematiche ambientali ed anche i consumatori orientano sempre più le loro scelte d’acquisto a favore di prodotti ed aziende ecocompatibili. Di conseguenza un’immagine positiva è sempre più importante per un’azienda collocata in un mercato fortemente concorrenziale.