Cisgiordania: il dramma di Makhool

73

CISGIORDANIA – Gaza 04/10/2013. Il villaggio palestinese di Makhool in Cisgiordania (a nord della Valle del Giordano) è stato ancora una volta raso al suolo dalle milizie israeliane che hanno confiscato ogni cosa, anche le tende e gli aiuti umanitari messi a disposizione degli abitanti dalle agenzie umanitarie.

È la quarta volta da settembre che le forze israeliane attaccano le abitazioni dei cittadini palestinesi di questa località, che ora sono rimasti definitivamente senza riparo e  viveri. 

Il racconto dei residenti è chiaro: «L’esercito ci ha attaccato mentre dormivamo e costretto a lasciare le nostre tende poi hanno distrutto tutto. Quando hanno finito, hanno raccolto tutta la plastica e l’hanno bruciata mentre le strutture in ferro le hanno confiscate. Ogni volta qui proviamo a costruire qualcosa, una tenda o una piccola struttura, arrivano a buttarli giù. Neppure la presenza di diplomatici per loro fa differenza».

I bulldozer israeliani e le jeep militari sono entrati nel villaggio nelle prime ore del mattino del 3 ottobre, hanno evacuato i residenti e poi hanno iniziato la loro opera di demolizione totale. Il diplomatico francese Marion Fesneau Castaing, giunta a la zona dopo lo smantellamento è stata fermata fatta scendere dal mezzo, un camion di aiuti, che è stato poi sequestrano dai militari. Catherine Ashton, rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue, ha dichiarato di voler chiedere delle spiegazioni alle autorità israeliane. Intanto Tel Aviv ha accusato i palestinesi, affermando che questi occupavano una zona militare chiusa e gli abitanti del villaggio non avevano il permesso per poter stanziarsi in quella zona.
«Dal 16 settembre questo luogo è stato attaccato continuamente e solo Dio conosce la situazione reale», ha detto un altro residente di Makhool, «Resteremo in questa terra fino alla nostra morte, non ci arrenderemo», ha poi aggiunto.

Makhool è situato nella zona C della Cisgiordania, sotto il pieno controllo militare israeliano. Le demolizioni sono comuni nella valle del Giordano, e la politica di israeliana di espansione degli insediamenti si sta sempre più estendendo. I residenti chiedo l’aiuto e il sostegno degli organismi internazionali perché  intervengano, facciano pressioni su Israele per fermare queste le distruzioni.

Le notizie che arrivano dal Medio Oriente non hanno nel loro vocabolario la parola pace. Se da un lato è inutile dire che il diritto ad avere una terra deve essere riconosciuto, dall’altra le ragioni del più forte non sempre coincidono con ciò che è più giusto o con chi ha meno torto.