Cipro: banche in affanno

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Il governo cipriota starebbe cercando una linea di credito di 15 miliardi di euro dagli Stati Ue per poter uscire dalla sua drammatica situazione finanziaria.

L’esposizione della sua banca nazionale con la Grecia nel solo 2012 gli è giàcostata 4 miliardi id euro. Una siile esposizione ha costretto Nicosia, a giugno, a chiedere al Fmi un prestito per le sue banche maggiori: Banca di Cipro e Banca popolar di Cipro; i due istituti di credito registravano grandi “buchi” fiscali causati per esposizioni col debito greco. La nuova richiesta, sempre per le stesse banche, ammonta a 5 miliardi di capitali freschi. La troika Ue – Imf – e Bce comunque sarebbe propensa a concederne 10. Il presidente grecocipriota, Demetrio Christofias, si è detto comunque contrario a misure che prevedano la cessione “pezzi” dello Stato. La troika a luglio aveva proposto un piano di aggiustamento economico  che prevedeva, appunto, la privatizzazione di una serie di compagnie statali. Già a settembre, la Commissione europea aveva dato il via ad una ricapitalizzazione di 1,8 miliardi di euro per salvare la Banca popolare di Cipro, ottenendo in cambio l’accettazione da parte del governo di un piano di ristrutturazione da presentare entro sei mesi. Adesso la posizione di Nicosia è tornata alle origini, con un secco “no” e anzoi con controproposte alla troika comunitaria.