CINA. Yuan più stabile e meno rischi di fuga di capitali

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di Graziella Giangiulio CINA – Pechino 11/01/2017. Le misure della banca centrale per stabilizzare le aspettative del mercato hanno iniziato ad avere effetto.

Di fronte alla pressione dei deflussi di capitale e di un ulteriore possibile calo delle riserve di valuta straniera, la banca centrale potrebbe anche utilizzare misure per orientare indirettamente il mercato onshore e offshore per frenare la le aspettative di un deprezzamento costante dello yuan.
Stando a quanto riporta China Daily, le riserve forex sono diminuite di 41 miliardi di dollari a dicembre rispetto al mese precedente pari a 3,01 miliardi di dollari, il livello più basso dal marzo 2011, arrivando quasi alla soglia psicologica dei 3 miliardi che la banca centrale considera limite tollerabile.

Il cambiamento dei flussi di capitali, come mostrato nei dati delle riserve forex mostra una serie di misure recenti che hanno avuto effetto, secondo uno studio pubblicato dalla banca d’investimento cinese Cicc. I deflussi di capitale nel mese di dicembre sono stati pari a 30,9 miliardi di dollari, di gran lunga inferiore al 46,2 miliardi del mese di novembre, secondo le stime dello studio. Lo yuan ha guadagnato 2,6 per cento in due giorni la settimana scorsa, il più grande guadagno contro il dollaro dal 2010; il tasso di parità centrale dello yuan si è rafforzato nei confronti del dollaro il 6 gennaio e si è attestato a 6,8668, il livello più alto in più di un mese.

La recente impennata dello yuan ha perplesso gli speculatori che si aspettavano un deprezzamento sostenuto della moneta, perché la banca centrale ha abbastanza strumenti da scegliere per frenare comportamenti speculativi se un ulteriore calo delle riserve forex portasse a pressioni di fuga di capitali. Oltre a vendere dollari nel mercato del forex, la banca centrale è in grado di utilizzare approcci più orientati al mercato per frenare le aspettative di ammortamento, come il blocco della liquidità e l’aumento dei tassi di interesse, in tal modo aumentando i costi dei deflussi di capitale. Nel lungo periodo, la banca centrale potrebbe anche ritenere necessario per consentire una fluttuazione completamente priva di tassi di cambio per evitare il ripetersi delle aspettative di ammortamento.