CINA. Turismo dagli occhi a mandorla in Israele

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La Cina ha continuato ad essere la più rapida fonte di crescita di turisti per Israele nei primi sette mesi di quest’anno. Secondo quanto riporta il sito ufficiale del ministero del Turismo d’Israele, ripreso da Xinhua.

Oltre 64.000 turisti cinesi hanno visitato Israele da gennaio a luglio di quest’anno, si è arrivati ad un incremento fino al 66 per cento anno su anno, superando la media globale del 17 per cento anno su anno, ha detto Yariv Levin, ministro del Turismo israeliano durante la sua prima visita ufficiale in Cina.

Levin attribuito la rapida crescita dei turisti cinesi a mezzi di trasporto più convenienti: ci sono ora voli diretti all’hub commerciale di Tel Aviv direttamente da Pechino, Shanghai e Hong Kong. L’interesse cinese per Israele sta crescendo, la compagnia aerea israeliana El Al effettua voli senza scalo in Cina.

Il ministero del Turismo israeliano ha intensificato la cooperazione con le piattaforme turistiche online cinesi; ha firmato un accordo di cooperazione strategica con più grande agenzia di viaggi online della Cina, Ctrip, all’inizio di questo mese per promuovere in modo mirato le risorse turistiche uniche del paese.

Viaggiare all’estero è diventata una scelta popolare tra i cinesi sempre più ricchi. I dati provenienti dalla China National Tourism Administration mostra che circa 62 milioni di viaggi all’estero sono stati fatti nel primo semestre di quest’anno, una crescita del 5 per cento anno su anno.

Per soddisfare le esigenze del mercato cinese in crescita, il ministero del Turismo israeliano ha aumentato la formazione delle guide turistiche e sta costruendo una versione cinese del suo sito ufficiale, secondo quanto ha affermato Levin.

Israele e Cina hanno firmato nel marzo 2016 un accordo decennale sui visti multipli, con Israele che è divenuto  il terzo paese dopo gli Stati Uniti e il Canada ad avere un simile accordo con la Cina.

Si prevede che il turismo proveniente dalla Cina raggiungerà i 200 milioni di visitatori entro il 2020.

Graziella Giangiulio