CINA. Tramonta il fascino di Shenzen

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La città cinese di Shenzhen, sede della prima zona economica speciale del Paese, potrebbe aver iniziato a perdere il suo fascino. La sua popolazione è diminuita per la prima volta nel 2022, in parte a causa della pandemia COVID-19, ma anche a seguito di cambiamenti nelle politiche del governo locale.

La contrazione della popolazione allevierà alcuni dei problemi di Shenzhen, come la congestione del traffico e gli affitti elevati, ma la decantata crescita della città – che un tempo attirava giovani da tutta la Cina – non è più il motore principale economico.

Shenzhen è stata creata nel 1979 nella provincia meridionale del Guangdong. È stata la prima zona economica speciale del Paese, fortemente promossa dal governo e dal partito comunista.

Conosciuta come la “città dei giovani migranti”, nel 2020 l’età media dei residenti era di 32,5 anni, ben al di sotto della media nazionale di 38,8 anni.

Questa disponibilità di giovani motivati ha aperto la strada a grandi aziende innovative, tra cui Huawei Technologies, BYD e Tencent Holdings. Nel 1997, la popolazione di Shenzhen aveva raggiunto i 5 milioni di abitanti e superato i 10 milioni nel 2010, aumentando poi ogni anno di circa il 5%.

Tutto è cambiato nel 2022, quando la popolazione è scesa dello 0,1% a 17,66 milioni. Il calo è stato attribuito alla politica zero-Covid. Le grandi fabbriche che producono elettronica e altri beni sono state costrette a sospendere le attività e a sopportare una riduzione degli ordini. Alcuni lavoratori immigrati sono tornati a casa e la popolazione non registrata, che rappresentava quasi il 70% della popolazione della città, è diminuita del 2% nel 2022.

La popolazione di Shenzhen avrebbe potuto riprendersi nel 2023, ma a sfavore c’è la naturale diminuzione della popolazione complessiva della Cina. In effetti, nel medio periodo la città potrebbe veder diminuire la propria popolazione più rapidamente che altrove.

La politica dei governi locali sta giocando un ruolo importante in tutto questo. I giovani sono stati attratti dai requisiti di registrazione di Shenzhen, relativamente poco severi, per accedere a diverse importanti scale sociali. In Cina, i registri del censimento svolgono un ruolo fondamentale per l’accesso agli alloggi e all’istruzione.

Nel 2021, tutto questo è stato inasprito. Ad esempio, per la registrazione sono state richieste credenziali accademiche superiori.

La crescita demografica storicamente elevata aveva messo sotto pressione scuole, ospedali e altre infrastrutture pubbliche; la congestione del traffico e l’impennata degli affitti erano i problemi principali e molti residenti si lamentavano.

La Commissione per lo Sviluppo e la Riforma di Shenzhen, l’ente responsabile delle politiche economiche, ha dichiarato che i cambiamenti erano necessari perché la popolazione registrata era semplicemente cresciuta troppo, sommergendo i servizi pubblici e creando problemi insolubili di inquinamento e congestione.

La promessa di un lavoro, un censimento indulgente, la possibilità di avviare un’impresa e di raggiungere il successo economico erano tutti elementi chiave del fascino di Shenzhen. Oggi sembra tutto entrato in crisi.

Lucia Giannini

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