Le televendite cambiano pelle, diventano interattive. Alibaba sta reclutando un vasto gruppo multinazionale di influencer per lanciare le vendite globali on line. Il gruppo ha affascinato i consumatori cinesi con un mix di retail online e impegno sociale, ma ora deve imparare a trasferire questa ricetta e a replicare il suo multimiliardario successo interno in una serie di mercati d’oltreoceano che pongono sfide diverse.
Per il mercato cinese online, che manca di forza naturale nell’acquisizione di acquirenti d’oltremare, questo modo innovativo di fare acquisti potrebbe dare ad Alibaba il vantaggio di essere il primo a muoversi e contribuire a creare un’apertura nei mercati internazionali, riporta Nikkei Asian Review.
Finora, le vendite del segmento del commercio internazionale di Alibaba rappresentano solo una quota a una cifra del suo fatturato totale, lasciandola al di sotto dell’obiettivo fissato dal fondatore Jack Ma di ottenere metà del suo reddito da fuori della Cina entro il 2025.
Il ritardo sarebbe attribuibile alla mancanza di consapevolezza del marchio Alibaba e alle preoccupazioni dei consumatori sulla qualità dei prodotti. Ma Alibaba ritiene che gli influencer possano aiutare a superare simili barriere.
La vendita tramite livestreaming è agli albori in Occidente, ma un concetto del genere è stato a lungo dimostrato in Cina. L’anno scorso, circa 433,8 miliardi di yuan di prodotti sono stati venduti tramite livestreaming nel paese.
Per molti in Cina, gli influencer sono amici che non hanno mai incontrato. Poiché le star online condividono la loro vita quotidiana sui social media, formano un legame emotivo con gli spettatori. La fiducia guadagnata permette agli influencer di avere voce in capitolo nel processo decisionale dei consumatori cinesi, guidandoli su cosa acquistare o dove viaggiare.
L’azienda punta a convertire quest’anno centomila influencer in ambasciatori delle vendite, che saliranno a 1 milione entro il 2023. Per fare ciò, ha recentemente lanciato una piattaforma che collega i suoi commercianti con gli influencer dei social media come YouTube e Instagram.
Il gigante cinese dell’e-commerce ha fornito una formazione gratuita per aiutare gli influencer, almeno una volta al mese, rivedendo i clip livestreaming e dando un feedback su come migliorare.
Ora resta da vedere se il mercato europeo, molto frammentato, possa essere conquistato cin questa modalità.
Mentre i clienti cinesi attenti ai costi restano volentieri in streaming per 30 minuti a caccia di occasioni, meno europei darebbero la priorità ai prodotti scontati in streaming.
AliExpress, servizio di negozi online composto da piccole imprese cinesi che offrono prodotti a acquirenti online internazionali, ha ammesso che ci vorrebbero “almeno due anni” per educare gli acquirenti d’oltremare.
Graziella Giangiulio