Allarme smog nello Shandong

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CINA – Pechino 27/12/2015. Più di 100 milioni di persone in Cina sono stati avvertite di rimanere in casa quando almeno 10 città cinesi hanno emesso allarmi rossi per lo smog.

Si tratta di un dato commentato dai media di stato di Pechino il 24 dicembre. Una cappa di inquinamento ha coperto gran parte dell’est e del centro del paese fatiche ha scatenato le misure per frenare lo smog. Inoltre, la provincia orientale di Shandong, con una popolazione di quasi 96 milioni di persone e in cui si trovano alcune delle dieci città interessate dall’ordinanza, ha emesso il suo primo allarme il 23 dicembre. È la prima volta che un intera provincia ha emesso un allarme rosso; le dieci città sono nel centro industriale di Tianjin nel nord-est. Le particelle di PM2.5, a Xinxiang nella provincia centrale di Henan, una delle 10 città sotto allarme rosso, erano arrivate a 727 microgrammi per metro cubo il 24 dicembre, secondo le autorità provinciali. Si tratta di un dato di quasi 30 volte superiore rispetto a quello previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che raccomanda un’esposizione massima pari a 25 nel corso di un periodo di 24 ore. Gli avvisi seguono decisione di Pechino all’inizio di dicembre di lanciare l’allarme smog. La capitale ha annullato il suo allarme rosso per l’inquinamento alla mezzanotte del 22 dicembre; in questo periodo l’allarme rosso di Pechino ha visto chiudere le fabbriche e bloccare la metà di tutte le auto private, tra le altre misure. Nel frattempo, l’Ufficio ambientale nazionale ha ordinato a sei grandi città, tra cui Pechino e Tianjin, di valutare i loro sistemi di allarme, ambientale, riporta il quotidiano Legal Daily.