CINA. Si iniziano a vedere i danni economici del Coronavirus

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Il peggioramento dell’epidemia di coronavirus di Wuhan si sta ripercuotendo pesantemente su un’intera economia. Sulle compagnie aeree, sui casinò e sulle catene alberghiere che negli ultimi anni hanno fatto sempre più affidamento sulla crescita esponenziale dei turisti cinesi e sul loro potere d’acquisto e le cose potrebbero peggiorare.

L’allarme sanitario ha spinto le autorità da Hong Kong a Singapore ad arginare o vietare le visite dei residenti cinesi o delle persone che hanno visitato la terraferma nelle ultime settimane per contenere l’epidemia. Pechino ha anche sigillato alcune città, scollegato gli snodi di trasporto interno e vietato ai gruppi di turisti locali di recarsi all’estero.

British Airways e la compagnia aerea tedesca Lufthansa hanno sospeso i voli diretti verso la terraferma, mentre Cathay Pacific e Hong Kong Airlines prevedono di dimezzare i voli verso la terraferma fino alla fine di marzo; anche American Airlines, Delta Air Lines, United Airlines e Air Canada hanno ridotto i loro voli verso il paese, l’Italia ha bloccato tutti i voli da e per la Cina. 

Diciassette anni dopo l’epidemia di Sars che colpì più di 8.000 persone in 37 paesi e ha devastato le economie di Hong Kong e di tutta la regione dell’Asia-Pacifico, si ripetono le stesse mosse politiche.

La Cina e il suo turismo hanno contribuito ad alimentare le economie del Sudest asiatico negli ultimi anni: secondo i dati del governo, hanno rappresentato il 19 per cento delle visite turistiche di Singapore nei primi 11 mesi del 2019 e circa il 28 per cento di tutti i visitatori stranieri in Thailandia lo scorso anno.

La potenziale ricaduta negativa sarà probabilmente peggiore che durante l’epidemia di Sars, ritiene S&P, ripresa da Scmp.

Da Wuhan, nella provincia centrale di Hubei, l’epidemia ha causato più di 200 morti e si è diffusa in più paesi, spingendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare l’emergenza globale.

Il timore del contagio potrebbe attenuare la domanda dei consumatori e influenzare i viaggi, il commercio e i servizi a Hong Kong, Macao, Tailandia, Giappone, Vietnam e Singapore, che sono state le principali destinazioni per i turisti cinesi negli ultimi anni. Le aziende di viaggi e turismo che operano nel sud-est asiatico avevano già avvertito una certa pressione nell’ultimo anno, dato che il rallentamento dell’economia cinese e la guerra commerciale Usa-Cina hanno tenuto i turisti a casa. 

Antonio Albanese