CINA. Sfide geopolitiche all’orizzonte per Pechino

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Oramai uno dei grandi player geopolitici ed economici globali, la Cina ha davanti a sé cinque possibili aree di crisi che potrebbero far incagliare i suoi piani nel 2025.

Ovviamente il primo è la rinnovata politica statunitense aggressiva verso la Cina. Trump ha già minacciato la Cina e diverse altre nazioni con tariffe del 60%, il che suggerisce una continuazione della guerra commerciale in corso che ha iniziato durante la sua precedente presidenza. Stavolta Pechino non è impreparata, e può essere visto nel modo in cui aziende cinesi come Huawei hanno cercato di ridurre la loro dipendenza dai mercati e dalle tecnologie statunitensi, espandendosi al contempo in altri settori, riporta AT.

Allo stesso modo, la Cina è stata più disposta a usare misure punitive contro gli Stati Uniti, come è stato recentemente dimostrato dalla sua restrizione all’esportazione di elementi di terre rare. Di conseguenza, Pechino è in una posizione migliore per combattere una guerra commerciale rispetto al 2017.

Oltre a questo campo, è possibile che un’altra battaglia venga combattuta sullo sviluppo tecnologico della Cina, sfida alla supremazia commerciale degli Stati Uniti. La tecnologia è diventata un elemento sempre più cruciale nei piani della Cina, con Pechino che cerca di aumentare i posti di lavoro e la produzione in questo settore, in parte aumentando le sue esportazioni. È anche una competizione per stabilire gli standard per la tecnologia. Ciò è dimostrato da ciò che è stato etichettato come “effetto Pechino”, in base al quale la Cina mira a stabilire standard per l’infrastruttura digitale nello stesso modo in cui l’UE ha fatto per la gestione dei dati e la privacy attraverso la sua legislazione GDPR. 

A proposito di UE, la Cina ha un conflitto commerciale con l’Europa, sotto forma di una serie di rappresaglie tariffarie. Tutto ciò potrebbe rappresentare un problema per Pechino, se portasse a un maggiore allineamento tra Bruxelles e Washington. 

Viene poi il rapporto con la Russia. Se la Russia è diventata sempre più importante per la Cina come fonte di risorse naturali e mercati, la Cina è una fonte chiave di sostegno economico per Mosca. Tuttavia, questo supporto ha influenzato negativamente le relazioni della Cina con gli stati europei. In questo quadro, la guerra in Ucraina potrebbe continuare a essere una distrazione utile per Pechino, tenendo l’attenzione degli Stati Uniti lontana dalla Cina.

C’è poi il Medio Oriente, fonte emergente di preoccupazioni. La regione è diventata una fonte chiave di risorse e mercati per Pechino, che potrebbero essere chiusini caso di conflitto irano-israeliano. E poi c’è la Siria, nazione dove hanno combattuto gli uiguri cinesi, altra fonte di preoccupazione per Pechino.

Luigi Medici 

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