CINA. Scompaiono dai radar le portacontainer di Pechino

189

Un mistero sembra riguardare le portacontainer battente bandiera cinese: infatti dalla fine di ottobre questo sono scomparse dagli schermi dei global trackers, i localizzatori del traffico marittimo che forniscono mappe utili alla navigazione e allo smistamento delle navi grazie ai segnali di identificazione delle unità. 

Tale decisione sembra provenire direttamente dalle autorità di Pechino.

Un crollo dei dati si è iniziato a vedersi alla fine di ottobre: da allora i segnali inviati dalle navi cinesi sono scesi da 15 milioni al giorno a solo un milione. 

Secondo gli esperti occidentali è in atto un oscuramento deciso dalle autorità di Pechino.

Il primo novembre, infatti, in Cina è entrata in vigore la Legge sulla protezione delle informazioni personali che impone alle società che processano dati di ottenere l’approvazione governativa prima di trasferirli fuori dal territorio cinese, una legge scritta per evitare che colossi come Tencent e Alibaba potessero collezionare questi dati e poi rivenderli all’Estero. Questa legge sulla privacy cinese, tuttavia, non cita il traffico navale, ma è possibile che i controllori abbiano spento i segnali dell’Automatic Identification System per compiacere le autorità.

Il sistema di monitoraggio internazionale si chiama Automatic Identification System (AIS) ed è stato sviluppato per contribuire alla sicurezza della navigazione, evitando collisioni tra grandi navi e coordinare le operazioni di soccorso in caso di incidenti in mare, tale strumento viene inoltro ottimizzare anche le supply chain dei grandi colossi del mercato globale. A quanto pare però lungo le acque cinesi sembra essersi manifestato un nuovo “triangolo delle Bermuda informativo”.

Anche se non c’è stata alcuna dichiarazione ufficiale dalla Cina, il calo sembra coincidere con la nuova legge, che i critici sostengono abbia reso più difficile per le imprese straniere fare affari in Cina.

Secondo VesselsValue, c’è attualmente una riduzione a livello industriale dei segnali Ais in Cina: «Nelle ultime settimane, le posizioni terrestri in Cina si sono ridotte di quasi il 90%. Il numero di navi che segnalano quotidianamente nelle acque cinesi si è ridotto drasticamente, da 100.000 navi che segnalavano al giorno il 28 ottobre, a poco più di 15.000 il 17 novembre (…) I segnali Ais terrestri forniscono tipicamente la più grande copertura di dati e la visione del trasporto marittimo nei porti cinesi, quindi questo declino dei dati potrebbe avere un impatto significativo sulla visibilità della catena di approvvigionamento oceanico in Cina, uno dei maggiori importatori di carbone e minerale di ferro del mondo e gli esportatori di container». 

«L’industria marittima è diventata sempre più dipendente dai dati Ais per una vasta gamma di funzioni, tra cui la pianificazione delle rotte, la logistica portuale e l’analisi della congestione. Le riduzioni significative nel conteggio delle navi cinesi diminuiranno la capacità di monitorare accuratamente l’attività delle navi, e questo potrebbe avere effetti a catena sulle catene di approvvigionamento globali già compresse», ha aggiunto VesselsValue.

Salvatore Nicoletta