CINA. Prendere Taiwan con le armi a microonde

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Gli scienziati cinesi hanno svelato una nuova arma a microonde ad alta potenza alimentata da un motore Stirling, segnando un salto significativo nella tecnologia di guerra ad energia diretta con possibili applicazioni in futuri scenari di guerra urbana.

Il South China Morning Post riporta che gli scienziati cinesi hanno affermato di sviluppare un’arma Hpm guidata da quattro motori termici Stirling a ciclo chiuso compatti ed efficienti; questi motori convertono in modo efficiente l’energia termica in energia meccanica, lavorando insieme come una pompa di calore inversa.

Il rapporto afferma che la bobina superconduttrice genera un campo magnetico con una forza fino a quattro tesla, sfruttato per guidare onde Hpm abbastanza potenti da sopprimere droni, aerei militari e persino satelliti. La Cina afferma che si tratta della prima arma Hpm apertamente dichiarata al mondo basata sulla tecnologia del motore Stirling.

L’intensità del suo campo magnetico continuo e stazionario raggiunge 68.000 volte quella del campo magnetico terrestre, o quasi la metà dell’intensità del campo magnetico del Large Hadron Collider in Europa.

Si dice che il sistema d’arma, che può facilmente essere trasportato in un camion, vanta una significativa riduzione del consumo di energia per generare un forte campo magnetico rispetto alle tecnologie esistenti. Secondo i test preliminari, la Cina afferma di consumare solo un quinto dell’energia richiesta dai metodi attuali e di poter funzionare ininterrottamente per quattro ore.

Lo sviluppo di sistemi magnetici superconduttori, compatti e a bassa energia è essenziale per la produzione e l’uso su larga scala di armi a microonde.

Le armi Hpm compatte potrebbero essere schierate strategicamente sui futuri campi di battaglia caratterizzati dall’uso intensivo di droni, come visto in Ucraina e Israele.

In quanto tali, le armi Hpm potrebbero svolgere un ruolo essenziale in una potenziale invasione cinese di Taiwan in termini di contrasto della resistenza ed evitando danni collaterali che potrebbero rafforzare la determinazione di Taiwan a respingere le forze d’invasione.

Lucia Giannini

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