La Cina sta costruendo un prototipo di reattore nucleare per una grande nave da guerra di superficie, segnalando i progressi verso la sua prima portaerei a propulsione nucleare.
Stando ad AP, un simile sviluppo, confermato dal Middlebury Institute of International Studies, segna un passo significativo nella modernizzazione navale della Cina. Il prototipo di reattore, situato nella Base 909 nella provincia del Sichuan, fa parte della strategia più ampia della Cina per migliorare il suo potere marittimo ed estendere le sue operazioni navali ad ampio raggio. Afferma che la costruzione del reattore è in linea con la visione del presidente Xi Jinping di costruire una marina “di prima classe”, riporta AT.
Le portaerei a propulsione nucleare possono rimanere in mare più a lungo senza rifornimento e offrono più spazio per carburante e armi per aerei, migliorando le loro capacità operative, quello che di fatto sono già le portaerei statunitensi.
La mossa della Cina di sviluppare tale tecnologia sottolinea la sua ambizione di sfidare il predominio navale degli Stati Uniti e ottenere una vera e propria marina “da acque blu” in grado di operare a livello globale. Questa iniziativa fa parte della rapida modernizzazione della flotta cinese, che include la recente messa in servizio della sua terza portaerei a propulsione convenzionale, Fujian, e il lavoro in corso su una quarta portaerei.
I recenti sviluppi della Cina nella propulsione nucleare per le sue portaerei potrebbero renderla il terzo paese a gestire tali navi da guerra.
Possedere una simile capacità non è tutto: studiosi del settore ricordano che la propulsione nucleare, pur offrendo vantaggi strategici come una maggiore resistenza e furtività, richiede una competenza sostanziale e un’infrastruttura altamente specializzata.
Anche se una portaerei a propulsione nucleare può fornire alla Cina capacità di proiezione di potenza globale, in particolare nell’Oceano Indiano e nel Pacifico, potrebbe essere limitata dalla mancanza di basi di rifornimento e logistiche. Sebbene la Cina abbia investito in modo significativo nelle capacità di rifornimento in mare, queste non sostituiscono i porti e le basi amiche.
Al momento, la Cina incontra difficoltà nel mantenere una presenza navale sostenuta a causa della mancanza di porti amici nelle vicinanze e della necessità di rifornimento in mare. Pechino non dispone dell’ampia rete di basi militari e alleanze che sostengono l’influenza degli Stati Uniti.
Mentre la Cina ha solo una base ufficiale all’estero a Gibuti, la sua posizione isolata limita la sua utilità operativa, servendo principalmente missioni non di combattimento come la lotta alla pirateria e il supporto umanitario. Per estendere la sua portata, la Cina fa molto affidamento sui porti commerciali a duplice uso, oltre 25 nella regione indopacifica, tuttavia, la mancanza di una rete militare dedicata ostacola la capacità della Cina di proiettare potenza e salvaguardare le rotte marittime critiche, esponendo i suoi interessi a potenziali interruzioni e crisi.
Luigi Medici
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/