CINA. Pechino ha finito la militarizzazione delle Spratly

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La Cina avrebbe quasi finito di costruire delle strutture militari sulle sue isole artificiali nel Mar Cinese Meridionale. Secondo quanto riporta Reuters ripresa da VoA, la costruzione sarebbe quasi completa e consterebbe di due dozzine di strutture con tetti retrattili progettati per ospitare missili a lungo raggio terra-aria sulle Isole Spratly.

Questo nuovo sviluppo della situazione potrebbe essere considerata un’escalation militare da parte della Cina, secondo gli esperti Usa intervistati dal VoA.

Uno studio pubblicato dall’Asia Maritime Transparency Initiative, nel mese di dicembre 2016, mostra che la Cina ha costruito piste di atterraggio e sistemi anti-aerei sulle isole artificiali almeno dal giugno del 2016.

Il ministero della Difesa cinese ha rilasciato un comunicato in cui si dice che la costruzione era «principalmente per uso civile».

L’amministrazione Trump ha già preso una posizione forte contro la militarizzazione delle isole: il Segretario di Stato Rex Tillerson, a gennaio, ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero bloccare l’accesso alle isole alla Cina: «Stiamo per inviare alla Cina un chiaro segnale che, in primo luogo, la costruzione dell’isola si fermi e, in secondo luogo, l’accesso a quelle isole, non sarà consentito», aveva detto Tillerson durante la sua audizione di conferma al Senato Usa.

Gli aveva fatto eco il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, dicendo che gli Stati Uniti avevano bisogno di «proteggere i loro interessi» nel Mar Cinese Meridionale.

«Se queste isole sono infatti in acque internazionali e non fanno parte della Cina (…) stiamo andando a difendere dei territori internazionali per evitare che siano presi da un solo paese», aveva detto Spicer nel corso di una conferenza stampa a gennaio.

A metà febbraio, il gruppo navale d’attacco della portaerei Usa Carl Vinson ha iniziato i pattugliamenti nel Mar Cinese Meridionale, scatenando la reazione della Cina di non interferire con la sovranità cinese nella zona.

In effetti, la zona in cui il gruppo americano effettua il suo pattugliamento è una zona contesa: la Cina vi ha affermato il suo dominio nonostante le rivendicazioni territoriali fatte da un certo numero di altri paesi dell’Asia orientale: Cambogia, Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam, nonché Taiwan.

Maddalena Ingroia