CINA. Pechino espande l’influenza nel Golfo Persico

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Cina e Arabia Saudita istituiranno un fondo comune di investimento di 20 miliardi di dollari, ha dichiarato, il 24 agosto, il ministro dell’Energia Saudita, Khalid Al-Falih.  

Al-Falih, riporta il South China Morning Post, ha dichiarato che i due paesi condivideranno i costi e i profitti del fondo, che investirà in infrastrutture, energia, miniere e materiali.

«È preliminare in questa fase, ma l’impegno c’è», ha detto il ministro a margine di una conferenza economica saudita-cinese a Jeddah. Al-Falih ha anche affermato che 11 intese commerciali da circa 20 miliardi di dollari sarebbero state firmate con la Cina in settimana.

Il ministro saudita ha inoltre incontrato il vice-premier Zhang Gaoli a Jeddah per discutere di cooperazione. Durante la conferenza, il vice-ministro saudita dell’Economia e pianificazione Mohammed Al-Tuwaijri ha dichiarato che Riad sarebbe disposta a prendere in considerazione alcuni dei suoi contributi al nuovo fondo in yuan.

«Uno dei nostri obiettivi principali è quello di diversificare le basi di finanziamento dell’Arabia Saudita (…) Saremo molto disposti a considerare i finanziamenti in renminbi e altri prodotti cinesi, e la Banca industriale e commerciale della Cina e altre entità hanno mostrato interesse per farcelo fare».

I due paesi hanno firmato a marzo accordi per 65 miliardi di dollari in settori che vanno dall’energia alla tecnologia spaziale. L’emergere del fondo arriva in quanto l’Arabia Saudita è ansiosa di riconquistare il suo primo posto come maggiore fornitore di petrolio per la Cina, superata dalla Russia lo scorso anno. La Cina è anche il principale partner commerciale della nazione araba, con un commercio bilaterale che ha raggiunto i 42,36 miliardi di dollari l’anno scorso.

La Cina ha cercato di espandere la sua influenza in Medio Oriente, incluso la lobbying per la sua “Belt and Road Initiative” in progetti infrastrutturali in tutta l’Asia, il Medio Oriente e l’Europa.

Graziella Giangiulio